
Una fogna a cielo aperto Prelievi Arpam e indagati
Nuovi prelievi dell’Arpam e dei carabinieri forestali al depuratore e all’impianto fognario di Filottrano: sarebbero almeno quattro gli indagati dalla Procura e sono già scattate denunce per l’inquinamento dell’intera Vallata sotto Filottrano. Si sono svolti nelle ultime ore i prelievi disposti dalla Procura per fare chiarezza sul trattamento delle acque e sugli scolmatori che non funzionerebbero regolarmente. Si ipotizza un importante inquinamento e danno ambientale non solo a causa del mancato funzionamento del depuratore inaugurato nel 2017 e costato 5 milioni euro alla collettività (come emerso due anni e mezzo fa in apertura delle indagini) ma anche dell’intero sistema fognario. Secondo quanto emergerebbe non solo non arriverebbero quasi per nulla le acque reflue al depuratore di Fiumicello che dovrebbe trattare tutte quelle dell’abitato di Filottrano ma le condotte realizzate sarebbero state danneggiate dal passaggio dei mezzi agricoli. Questo causerebbe la dispersione delle acque nere lungo i fossi e sui terreni agricoli.
Secondo gli inquirenti il sistema fognario di gran parte dell’abitato di Filottrano sarebbe una fogna a cielo aperto. Le condotte per le quali sono stati spesi centinaia di migliaia di euro sarebbero state schiacciate dai mezzi degli agricoli non informati del divieto di passaggio sopra le stesse. Ma non è tutto perché ci sarebbe anche una mancata manutenzione degli scolmatori che tra l’altro non sarebbero stati autorizzati né funzionanti in modo corretto. Tutto questo avrebbe generato lo sversamento delle acque reflue sui fossi e sui terreni agricoli a Sud di Filottrano. Una situazione che proseguirebbe da oltre quattro anni con un importante inquinamento ambientale che l’Arpam assieme ai carabinieri forestali sta analizzando da due anni e mezzo. Le indagini proseguono nel più stretto riserbo ma gli indagati sarebbero le persone che gestiscono l’impianto fognario e coloro che dovrebbero occuparsi della manutenzione degli scolmatori incriminati. Documenti e atti sono stati acquisiti dai militari anche alla società Acquambiente e alla Ato3 Macerata, per acquisire dei documenti relativi al depuratore in località Fiumicello. Oltrechè sul danno e inquinamento ambientale si indaga anche sulla spesa di fondi pubblici per la realizzazione del depuratore hi tech e delle condotte che però da anni non consentirebbero il tratterebbe adeguato delle acque reflue.
Sara Ferreri