Bollette gas e luce, in inverno è previsto un aumento del 100% per le famiglie

L'agenzia per l'energia prevede che i costi, già altissimi, raddoppieranno nell’ultimo trimestre dell’anno. E il futuro Governo potrà intervenire ben poco

Illustrazione di Arnaldo Liguori

Illustrazione di Arnaldo Liguori

Gli aumenti del costo delle bollette previsti per l’autunno e l’inverno in arrivo sono tra i peggiori registrati nella storia recente italiana. Di sicuro, sono i rincari più alti dell’ultimo decennio. Nell’arco di un anno, il costo di luce e gas per una famiglia italiana media è già aumentato del 160 per cento. E nell’ultimo trimestre del 2022, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) prevede un ulteriore aumento del 100 per cento rispetto al costo attuale. In estrema sintesi, le bollette, già altissime, potrebbero raddoppiare.

Alla fine, la spesa totale delle famiglie per l’intero anno (compreso il già pagato) toccherà punte “mai verificatesi”: 2.242 euro per l’elettricità, 3.461 per il gas. Complessivamente, si tratterebbe di una stangata di 5.700 euro a famiglia. E questo in un periodo in cui l’inflazione galoppa: l’aumento generalizzato dei prezzi dei beni ad agosto ha toccato l’8,4 per cento.

“Tali costi – ha segnalato Arera al Parlamento – risulterebbero difficilmente sostenibili per tutti i consumatori, non solo domestici, con potenziali ripercussioni sulla tenuta dell’intera filiera”. Tradotto: si rischia il collasso di interi sistemi produttivi.

E a soffrire più delle famiglie potrebbero essere le aziende. Già oggi, le industrie sono costrette a limitare la produzione a causa del costo dell’energia e molte piccole aziende devono aumentare i prezzi. Le storie si contano a decine, come quella il pizzaiolo che ha giustificato una margherita a 10 euro presentando la bolletta.

A causa del perdurare della guerra in Ucraina e dell’uso strumentale delle forniture da parte della Russia, ci si aspetta una riduzione del gas naturale. La forte incertezza circa la disponibilità di gas per l’inverno – che in Europa si è già verificata tra molti distributori all’ingrosso – potrebbe produrre un ulteriore incremento dei prezzi, maggiore rispetto alle già drammatiche stime. In altre parole, non solo il prezzo del gas aumenterà tantissimo, ma le scorte sono poche e il prezzo per l’accaparramento di quelle rimaste sarà scaricato sui consumatori.

Un dipendente controlla la ruota di controllo di un oleodotto in Repubblica Ceca
Un dipendente controlla la ruota di controllo di un oleodotto in Repubblica Ceca

In tutto questo, il Governo ha già speso miliardi per calmierare i prezzi e garantirsi forniture alternative di gas. Tuttavia, secondo le valutazioni di Arera gli interventi possono ridurre solo marginalmente l’impennata delle bollette.

Per scongiurare lo scenario peggiore, l’Unione europea ha approvato, in accordo con gli Stati membri, una riduzione volontaria della domanda di gas del 15 per cento in tutto il territorio europeo, da applicare fino a marzo del 2023. Ora spetterà ai singoli Stati applicare questa riduzione, con gli strumenti che ogni nazione riterrà più opportuni.