PAOLO MORELLI
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Cesena calcio, bocciato il piano per salvare la società / FOTO

Dionigi: "Ma noi non ci arrendiamo"

Christian Dionigi

Cesena, 19 giugno 2018 - Dopo giorni e giorni di crescente attesa, oggi pomeriggio nella casella di posta elettronica certificata dell’Associazione Calcio Cesena è arrivata la risposta dell’Agenzia delle Entrate. Tutti (o quasi) si aspettavano una risposta positiva alla proposta di accordo per la riduzione e la rateizzazione del debito fiscale (che nel frattempo è lievitato da 32 a oltre 35 milioni), invece è arrivato un ‘no’ secco che ha gelato tutti coloro che hanno ricevuto la notizia. A cominciare dal presidente Giorgio Lugaresi che ha avuto una reazione inconsulta dettata dallo scoramento temporaneo.

Il provvedimento della Agenzia delle Entrate è articolato in una ventina di pagine nelle quali prende in esame l’intera vicenda, ma il nodo centrale è quello della garanzia della corresponsione delle rate (un milione all’anno per vent’anni): nella proposta del Cesena c’era un accenno piuttosto vago a una fideiussione per coprire le rate dal sesto al ventesimo anno, per un importo di 15 milioni, ma mancava qualsiasi garanzia, anche ipotetica, per il primo quinqennio. «Noi non ci arrendiamo – ha detto Christian Dionigi, direttore finanziario dell’Ac Cesena, commentando la situazione ieri davanti alla sede sociale di corso Sozzi –, anche se la situazione è molto difficile».

Ma c’è ora un’alternativa reale al fallimento? Dionigi è convinto di sì: «L’Agenzia delle Entrate ha respinto la nostra prima proposta e anche la seconda, ma nulla ci vieta di presentarne un’altra: cercheremo di trovare una fideiussione che possa garantire i nostri pagamenti per i primi tre o cinque anni e poi presenteremo una nuova proposta».

Il tempo non è però un fattore secondario. «Se facciamo molto in fretta possiamo riuscirci – dice Dionigi – Ma è questione di pochissimi giorni, forse di ore». L’Agenzia delle Entrate ha dimostrato però che per esaminare una pratica impiega una quindicina di giorni, anche in casi urgenti come questo. «E’ vero – replica – ma ormai la situazione è ben chiara sia all’Agenzia delle Entrate provinciale che a quella regionale. Se noi fossimo sventi ce la potremmo fare».

In realtà la situazione è molto più compromessa di come la dipinge Christian Dionigi: è vero che non bisogna mai arrendersi fino a che c’è un minimo spiraglio, ma qui pare che lo spiraglio non ci sia. E’ vero che se non c’è alcun accordo il Cesena Calcio andrebbe dritto al fallimento, e quindi l’Agenzia delle Entrate potrebbe restare a becco completamente asciutto, ma è vero anche che un organo dello Stato non può accettare un accordo con un privato che non sia in grado di garantire in qualche modo i pagamenti futuri.