![Agenas, torna a crescere l'occupazione di posti in reparto Agenas, torna a crescere l'occupazione di posti in reparto](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/version/c:OTZkNzc3MDAtMTAyZS00:YjU5Yjc4/agenas-torna-a-crescere-l-occupazione-di-posti-in-reparto.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Agenas, torna a crescere l'occupazione di posti in reparto
Roma, 26 luglio 2021 - Coronavirus, tornano a correre i contagi e i ricoveri con sintomi. Nell’ultima settimana (19-25 luglio) i nuovi casi sono aumentati dell’85% rispetto ai 7 giorni precedenti: erano stati 16.176 e sono diventati 29.972. Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, stando al monitoraggio dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornato al 25 luglio, dopo settimane di calo seguite da stabilità, per la prima volta mostra un aumento dell'1%, a livello nazionale, la percentuale di posti letto in reparto occupati da pazienti Covid. Raggiunge infatti il 3%, quota molto bassa rispetto ai picchi dei mesi passati ma che rispecchia l'aumento dei positivi dei giorni scorsi. Resta ancora stabile dai primi di luglio, e pari al 2%, il numero di posti letto in terapia intensiva occupato da pazienti Covid.
Covid, il bollettino Italia e Lombardia del 26 luglio
![Agenas, dati ospedale](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/version/c:Yzk5OTFjYjYtYTg4NC00:Y2NlODBh/agenas-dati-ospedale.webp?f=3%3A2&q=1&w=1560)
Ma se da un lato Agenas registra numeri in salita, dall’altro lato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, sottolinea come rispetto alle precedenti ondate si registri circa “il 50% di ospedalizzazioni e terapie intensive in meno” a parità di casi. "L'efficacia dei vaccini – dice Cartabellotta ai microfoni della trasmissione 'L’Italia s’è desta' su Radio Cusano Campus – è maggiore per evitare ospedalizzazioni e decessi, ma c’è una buona efficacia anche nel prevenire l’infezione: 88% con due dosi – dice – nella seconda e nella terza ondata per ogni mille pazienti positivi avevamo il 5% che veniva ricoverato in ospedale e lo 0,5% che andava in terapia intensiva. Oggi la percentuale dei ricoverati si è ridotta dal 5% al 2%, quella di chi va in terapia intensiva si è ridotta dallo 0,5% allo 0,27%. Nelle ondate precedenti, a parità di casi, avremmo avuto il doppio di persone ricoverate e in terapia intensiva”. Certo è che secondo Cartabellotta “da un lato i dati confermano l’efficacia dei vaccini, dall’altro lato rilevano la necessità di mantenere le misure individuali raccomandate per limitare ulteriormente la circolazione del virus”.
Le situazioni cambiano, però, da regione a regione. Si ricordi che proprio le percentuali di saturazione degli ospedali rappresentano il parametro principale per cui i singoli dati devono essere monitorati costantemente.
Colori regioni, cambiano i parametri: ecco come
- I nuovi dati dell'incidenza
- Ricoveri: Sud e Isole i più colpiti
- Zona bianca
- Zona gialla
- Zona arancione
- Zona rossa
I nuovi dati dell'incidenza
Intanto l’incidenza settimanale (19-25 luglio) è salita a 50 casi per 100 mila abitanti con ben 7 Regioni che superano la soglia: Sardegna (101), Lazio (85), Veneto (79), Sicilia (74), Toscana (70), Umbria (63) ed Emilia Romagna (60). Tutte queste regioni, a partire dal monitoraggio di venerdì prossimo (30 luglio), dovranno tenere conto anche del tasso di occupazione di reparti Covid e terapie intensive. Tassi che al momento sono ancora molto bassi e quindi ampiamente sotto il limite che garantisce la permanenza in zona bianca.
Ricoveri: Sud e Isole i più colpiti
Sono Sardegna e Sicilia le due regioni che vedono la maggiore crescita della percentuale di occupazione di terapie intensive da parte di pazienti Covid, entrambe arrivate al 5% in pochi giorni a fronte di una media nazionale del 2%. Mentre Calabria, Campania e Sicilia, rispettivamente con il 6%, il 5% e il 7% sono le regioni che hanno una percentuale maggiore di posti letto in reparto occupati da pazienti Covid, a fronte di una media nazionale del 3%. Ben lontane ancora però le percentuali di occupazioni di letti per far passare una Regione dalla zona bianca alla zona gialla (10% occupazione terapie intensive e 15% area non critica).
Zona bianca
Il governo Draghi spera di mantenere l'Italia tutta in zona bianca almeno fino a fine agosto assegnando pertanto una minore importanza all'incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti (dati in crescita) e una maggior rilevanza all'occupazione delle terapie intensive e dei reparti Covid. Le Regioni restano in zona bianca se l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive. Qualora si verifichi un'incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 e' uguale o inferiore al 15 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 e' uguale o inferiore al 10 per cento.
Zona gialla
È necessario che si verifichino alcune condizioni, per giustificare il passaggio di una Regione in zona gialla: l'incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100 mila abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento. Nel caso in cui si verifichi un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100 mila abitanti, la Regione resta in zona gialla se si verifica una di queste due condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento; oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.
Zona arancione
Da giallo ad arancione. E' necessario che si verifichi un'incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100.000 abitanti e aver contestualmente superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla.
Zona rossa
Una regione entra in zona rossa in presenza di un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti e se si verificano entrambe le condizioni successive:il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 e' superiore al 40 per cento;il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 e' superiore 30 per cento.