Covid, la guida ai viaggi. Cosa serve per andare all'estero (o tornare in Italia)

Le regole e i consigli. Occhio alle scadenze, anche: perché le disposizioni speciali hanno un termine e se il viaggio all'estero dura di più, si entra in terra di nessuno

L'aeroporto di Newark, negli Stati Uniti (Ansa)

L'aeroporto di Newark, negli Stati Uniti (Ansa)

Roma, 1 dicembre 2021 - Vuoi andare all'estero? Vuoi tornare in Italia? In entrambi i casi la prima regola è informarsi. E verificare, subito prima di partire, che il quadro non sia cambiato. Perché le varianti sono tante, esattamente come quelle virali. E più il virus del Covid cambia le sue strategie, più i singoli paesi tentano di bloccarlo. Occhio alle scadenze, anche: perché le disposizioni speciali hanno un termine e se il viaggio all'estero dura di più, si entra in terra di nessuno.  

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CONSIGLI FARNESINA. Meglio mandare a mente l'avviso scolpito sul sito del ministero degli Esteri www.viaggiaresicuri.it: tutti devono prendere in considerazione la possibilità di contagi  - o di contatti con soggetti positivi - durante il soggiorno all'estero, con immediato isolamento o  quarantena per decisione incontrovertibile delle autorità locali. Per cui la possibilità di dover trascorrere un periodo supplementare lontano da casa va adeguatamente considerata e prezzata attraverso la stipula di apposite polizze assicurative.

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APPELLO OMS. In questo periodo di forte ripresa dei contagi,  l'Organizzazione mondiale della sanità invita tutti "a vaccinarsi" e i soggetti fragili "a posticipare i viaggi". La raccomandazione  è rivolta esplicitamente  alle "persone che non stanno bene o sono a rischio di sviluppare una grave malattia da Covid-19 e di morire, comprese le persone di età pari o superiore a 60 anni o quelle con comorbilità'' come "malattie cardiache, cancro e diabete''. 

CHIUDERE O NON CHIUDERE? Al tempo stesso l'Oms critica la decisione di molti stati di bloccare gli arrivi dai paesi africani dove sta circolando la variante omicron. Motivazione:  "I divieti generali di viaggio non impediranno la diffusione", "rappresentano un pesante fardello sulle vite e sui mezzi di sussistenza" dei paesi coinvolti e li "disincentivano dal segnalare e condividere dati epidemiologici e di sequenziamento". Vedi proteste del Sudafrica: noi diamo l'allarme al mondo e il mondo ci ripaga sbattendoci le porte in faccia.

SEMPRE CON SE'. Ecco cosa non deve mancare mai per ogni viaggiatore all'estero o di rientro in Italia: titolo di viaggio, informazioni su prima destinazione e  reperibilità, carta di identità o passaporto (a seconda delle mete), Green pass europeo e/o referto negativo di tampone se necessario/raccomandato/consentito.

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Segnarsi la coppia magica in elenco A: sono gli unici paesi per i quali, da e per l'Italia, non esiste alcuna limitazione allo spostamento.

Ue e See

Plf e Green pass sono il viatico per andare in tutti i paesi della Ue  e dello Spazio economico europeo censiti dalla Farnesina in elenco C (non esistono paesi in elenco B perché il rischio epidemico è presente ovunque, a livello globale).  Fanno parte dell'elenco C  Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco. Tutto chiaro? Sì e no. La Farnesina consiglia infatti caldamente, prima di decidere qualsiasi meta, di verificare sul sito www.viaggiaresicuri.it che le autorità nazionali dei singoli paesi non abbiano inasprito la normativa anti-contagio. Molti paesi in queste ore difficili ci stanno pensando. Altri come Austria, Olanda e Slovacchia ci hanno già pensato.

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PROTESTA ASSOUTENTI. Stiamo ricevendo le segnalazioni di utenti che avevano prenotato vacanze in Austria, Olanda o Slovacchia per i prossimi giorni e che, a seguito del lockdown deciso dai rispettivi governi, non potranno più usufruire di biglietti aerei e soggiorni, perdendo quanto pagato a causa del rifiuto di compagnie aeree e strutture ricettive di concedere il rimborso ai consumatori - spiega il presidente Furio Truzzi -. La situazione attuale dei contagi, inoltre, sta portando molti cittadini a disdire le prenotazioni per vacanze natalizie e di fine anno in altri paesi stranieri come Germania o Francia". Insomma, il caos alle porte.

VON DER LEYEN SICURA. Non ci sarà nessuna Babele. Lo  promette la commissaria Ue Ursula von der Leyen, secondo la quale al massimo si verificherà una proliferazione di tamponi.  "Fare test" per chi viaggia da un Paese all'altro dell'Ue "va bene". E "ridurre i contatti sociali", anche se "non ci piace", è una strategia "efficace"  per ridurre la diffusione della variante Omicron in Europa. Insomma, ogni area chiave del mondo agisca per il meglio, con diligenza e appropriatezza.

Stati Uniti

A partire dall’8 novembre 2021 sono cadute le restrizioni agli ingressi negli Usa per i viaggiatori vaccinati provenienti dall'area Schengen, Regno Unito, Irlanda, Cina, India e Brasile.  Può entrare nel paese solo chi abbia completato il ciclo vaccinale primario da 14 giorni e ne fornisca prova. Chi non ha completato l'immunizzazione ha invece diritto a varcare la frontiera solo se minorenne, se escluso dalla vaccinazione per motivi sanitari, o se titolare di particolari motivazioni sanitarie o umanitarie. Tutti i viaggiatori dovranno inoltre esibire all'imbarco l'esito negativo di un Covid-test (test molecolare o antigenico) effettuato entro 3 giorni prima della partenza per gli Stati Uniti. Viene inoltre raccomandato di effettuare un ulteriore test (molecolare o antigenico) tra il terzo e il quinto giorno dall'arrivo oltreoceano. Ora però, spinta dalla variante omicron, la stretta di Natale bussa alle porte. Il presidente Joe Biden potrebbe comunicare il giro di vite  già oggi. Migliaia di turisti italiani sono in allerta. Tra le misure in valutazione, il doppio obbligo per chiunque arrivi - a prescindere da status vaccinale o  stato di  provenienza - non solo di un primo test 24 ore prima del volo di partenza, ma anche  di un secondo test tra il terzo e il quinto giorno dallo sbarco. In aggiunta potrebbe essere imposta ai passeggeri (compresi quelli con cittadinanza americana) una quarantena di sette giorni, anche se i tamponi sono negativi pena multe e sanzioni. Gli Stati Uniti sono censiti dalla Farnesina nell'elenco D.

Canada, Giappone & co.

L'elenco completo dei paesi in gruppo D - ai sensi della normativa Covid - comprende  Arabia Saudita, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Kosovo, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Qatar, Ruanda, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (inclusi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea, Singapore, Stati Uniti, Ucraina, Uruguay, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao. L'Italia non prevede limitazione per le partenze verso tutti questi stati. Ciascuno di questi ha però una propria normativa differenziata (cui il viaggiatore è tenuto a uniformarsi) reperibile sul sito www.viaggiaresicuri.it. 

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Regno Unito

Per esempio, dal 30 novembre, chi voglia recarsi in Regno Unito deve esibire Passenger locator form e certificazione verde, nonché osservare 48 ore di isolamento cautelare dall'arrivo sul territorio britannico fino al risultato del tampone molecolare (solo PCR, no test rapidi), da prenotare prima della partenza e da effettuare entro il secondo giorno dallo sbarco. Chi non ha ultimato il ciclo vaccinale deve invece sottoporsi a test tre giorni prima della partenza, prenotare e pagare il Day 2 Test PCR; deve poi osservare una quarantena di 10 giorni, effettuare il Day 2 Test e un altro test COVID-19 l’ottavo giorno o immediatamente dopo. Tutto cambia però nel caso di transiti da paesi ad alto rischio nei 10 giorni precedenti secondo la Red List predisposta dalle autorità britanniche.

RIMPATRI DAI PAESI IN GRUPPO D. Fino al 15 dicembre (poi la normativa potrebbe variare), per rientrare in Italia dalla maggior parte dei paesi in Gruppo D è necessario compilare il Plf, esibire il Green pass o il referto negativo di test antigenico rapido o molecolare effettuato rispettivamente nelle 48 o nelle 72 ore precedenti (termine tassativamente unificato a 48 ore per i rientri dal Regno unito). Nel caso in cui l’ingresso in Italia avvenga - se consentito dai paesi di partenza - senza la presentazione di una delle certificazioni (vaccinazione, guarigione o test) precedentemente indicate, il rientrante deve sottoporsi  a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per un periodo di cinque giorni presso l’abitazione o la dimora, informando l'Asl competente per territorio ed effettuando un test molecolare o antigenico al termine dell’isolamento fiduciario. Deroghe sono previste per i minori. Per i soli rimpatri da Stati Uniti, Giappone e Canada è invece necessario possedere il risultato di un test molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia. In assenza di certificato di vaccinazione o di guarigione, si dovrà effettuare il test pre-partenza e, all’arrivo, sarà necessario sottoporsi a isolamento fiduciario per 5 giorni con successivo nuovo test.

GRUPPO E. Almeno fino al 15 dicembre Brasile, Bangladesh, India e Sri Lanka escono dal precedente regime restrittivo e tornano a pieno titolo nel gruppo E, che comprende tutti gli Stati e territori non espressamente indicati in altro elenco, ciascuno dei quali con proprie disposizioni di ingresso o espliciti divieti (vedi www.viaggiaresicuri.it).

MISURE SPECIALI. Salvo specifiche eccezioni, è vietato l'ingresso/transito in Italia a chi, nei quattordici  giorni precedenti abbia soggiornato/transitato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, eSwatini, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Malawi, ovvero tutte le aree di maggior diffusione della variante omicron.  Decisioni analoghe sono state prese dalla maggior parte dei paesi.

CORRIDOI MARI CALDI - Risultano aperti in via sperimentale corridoi turistici Covid-free per viaggi organizzati da tour operator diretti ad Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam). I viaggi turistici avveranno  seguendo un severo regime di controlli, inclusa la permanenza in strutture ricettive selezionate secondo specifiche misure di sicurezza sanitaria idonee a garantire il rispetto delle norme anti-contagio. Informazioni sono disponibili presso tutti i tour operator che aderiscono allo speciale protocollo.

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