Incontro Ue, Draghi avverte: "La pandemia non è finita, guardate gli inglesi"

Il premier caldeggia un incontro con Putin. Green Pass promosso. L'Europa sosterrà l'Italia sulle politiche migratorie. Con il Recovery la crescita dell'economia

Draghi a Bruxelles a colloquio con Macron dopo il Consiglio Ue

Draghi a Bruxelles a colloquio con Macron dopo il Consiglio Ue

Bruxelles - “La pandemia non e’ finita, non ne siamo ancora fuori”, basti pensare all’incremento nel Regno Unito, “la pandemia va ancora affrontata con attenzione, determinazione, vigilanza”. Cosi’ il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Vertice Ue. “La pandemia non e’ finita, non ne siamo ancora fuori”, basti pensare all’incremento nel Regno Unito, “ che un mese fa aveva gli stessi contagi della Francia, oggi ne ha venti volte tant. La pandemia va ancora affrontata con attenzione, determinazione, vigilanza”. 

Contro il Covid, ha aggiunto, l'Italia "deve continuare e aumentare tamponi e sequenziamento per difendersi" dalla variante Delta  Inoltre "dobbiamo individuare i focolai, reagire e affrontarli". "Non vogliamo ritrovarci nella stessa situazione dello scorso autunno". “L’Ema non ha mai approvato il vaccino russo Sputnik e nemmeno quello cinese, che sembra apparire inadeguato alla profilassi, come dimostra la sua sperimentazione in Cile“. Nell’incontro tra i leader invece “il Green Pass è stato promosso a pieni voti. Un successo. Ora bisognerà affronatre il nodo del coordinamento tra gli Stati, in particolare con gli Stati terzi, che si chiedono come rapportarsi con il certificato europeo“.

Draghi ha poi parlato dell’Ema, sostenendo che per i leader europei occorre “un rinforzo ma anche una riforma“ dell’agenzia europea sul farmaco.  Sulla necessità di riformare l'Ema "c'è stata convergenza. E' un aspetto molto complesso e l'ultimo anno ha visto difformità nei pronunciamenti dell'Ema rispetto alle autorità nazionali, ed esitazioni anche dovute al fatto che era una situazione che tutti apprendevamo in corso d'opera. Penso che l'Ema debba essere rinforzata per esercitare i poteri che le spettano". 

Il premier ha poi fatto cenno all’organizzazione, definita “necessaria“ di un incontro tra l’Europa e Putin. “Ho sostenuto la necessità di farlo, i Paesi europei devono essere orgogliosi della manifestazione di forza che danno quando parlano tutti e insieme“. La posizione italiana sulla Russia è quella discussa in altre occasione. Si tratta di un attore importante sul fronte economico e politico, non può che essere coinvolto nei negoziati. Al tempo stesso tempo dobbiamo essere franchi su ciò che non va: spionaggio, hackeraggio, diritti umani e disinformazione”. Insomma, ci deve essere “cooperazione e franchezza”. 

Si discuterà anche di molti casi di instabilità politica regionale, dall’Africa al Sahel, dalla Turchia alla Bielorussia, che diventano prioritari nell’analisi dei rapporti tra la Ue e questi Stati. Il premier ha poi affrontato il nodo della finanza internazionale. Nessun accordo sull'unione bancaria al Consiglio europeo,   conferma Draghi, secondo cui "e' meglio che non ci sia un accordo se deve essere per noi, ma anche per altri, su termini per noi inaccettabili."  In tema di economia, in ogni caso "il Recovery e le politiche fiscali nazionali faranno aumentare la crescita a un tasso piu' alto di prima della pandemia".

Quindi un cenno alle Politiche Migratorie. “Da tre anni non se ne parlava in Consiglio Europeo. Oggi si è preso l’impegno di far sìn che nessuno strumentalizzi le migrazioni per motivi politici. Abbiamo sviluppato la cosiddetta dimensione esterna della Ue nelle politiche migratorie e siamo molto soddisfatti delle risposte europee all’Italia. Il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti, era prematuro avere un accordo per noi conveniente. Il testo delle conclusioni è molto impegnativo. Il problema dell'immigrazione l'Europa deve affrontarlo possibilmente in armonia ma senza escludere accordi tra Paesi".

Un accordo sui ricollocamenti dei migranti non era possibile in questo momento ed era chiaro "da settimane", ma oggi è stato siglato comunque un "impegno molto forte" dell'Ue verso tutte le zone extraeuropee dalle quali provengono i flussi. Chiaro che è possibile avere un accordo, ma deve essere nell'interesse italiani".  Ha spiegato Draghi: "Il ricollocamento obbligatorio non sarebbe accettato al momento, sarebbe bilaterale o trilaterale. Oggi l'obiettivo era ottenere il coinvolgimento massiccio dell'Ue nelle zone del nordafrica e del centro-Africa e nelle zone che manifestano instabiliità. Quindi non solo nei confronti della Turchia ma anche della Libia e degli altri paesi che manifestano questi problemi". Insomma, c'è un "impegno molto significativo e molto forte ed è sulla dimensione esterna che oggi trova accordo di tutti".

Quanto alle banche e alla finanza, "non vedo un rischio che non siano allineate oggi' le politiche di bilancio e la politica monetaria", ha detto Draghi. "E' molto importante che la crescita venga sostenuta, che si punti a tassi di crescita piu' alti di quelli precedenti la pandemia, attraverso una politica fiscale espansiva, focalizzata sempre piu' sugli investimenti che faranno diversa la nostra societa', la transizione ecologica, la transizione digitale, il capitale umano, l'istruzione. Il Pnrr e le politiche fiscali nazionali faranno aumentare la crescita, prima di tutto perche' la spesa di per se' produce crescita. Ma questa sarebbe di breve durata: se gli investimenti sono ben fatti e fatti onestamente, produrranno un aumento della produttività".