Lorenzo Pedrini
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DZ: "Le nostre trasmissioni sui treni tedeschi"

Premio Mascagni, Bologna, la Dz produce parti meccaniche che permettono di cambiare la direzione del moto: "Capacità costante di innovare"

Fabbricare componenti tecnici dal nome difficile, che trovano la loro ragione d’essere in un ventaglio vastissimo di applicazioni industriali. Parliamo dei gruppi a squadro, gioiellini tecnologici che rendono possibile il moto angolare e che, dal 1986, sono al centro del lavoro della Dz Trasmissioni di Zola Predosa, guidata da Claudio Pullega.

Quarant’anni e non sentirli, ma, in realtà, la vostra storia parte da ancora più lontano.

"Le radici dell’azienda, che prende il nome dal fondatore, Didimo Zanetti, risalgono addirittura al 1946. Poi, nel 1979, ho iniziato a collaborare con Didimo e suo figlio Andrea, occupandomi di progettazione, per poi subentrare assieme a lui, sette anni più tardi, al volante della macchina".

Convincersi a fare questo passo, però, non è stato semplice.

"Desideravo, dopo anni da dipendente, fare qualcosa per mio conto e pensavo di rilevare un’azienda che fabbricava campanelli per motociclette. Su consiglio di mia moglie, poi, mi sono lasciato convincere da Andrea, nonostante mi sembrasse poco interessante occuparmi di conto lavoro, tralasciando il lato progettuale".

E invece?

"Invece si è rivelata la scelta giusta, e il mondo dei rinvii angolari è subito diventato il mio, finché, nel 1996, ho acquistato anche l’altro 50% delle quote, rendendo autonoma la Dz e innescando un processo che, anche grazie ai mercati esteri, ha visto lievitare il fatturato, pur continuando a contare sulle forniture dei nostri terzisti ’a chilometro zero’".

Tutto questo con i gruppi a squadro. Ma, nello specifico, di che cosa si tratta?

"Sono rinvii angolari, ossia parti meccaniche che rimandano il moto generato da una macchina in direzioni diverse da quella di partenza, associati, ad esempio, a martinetti per operazioni di sollevamento o, più semplicemente, al meccanismo di funzionamento delle tende di casa".

Se dovesse citare qualche progetto particolare, quali ricorderebbe?

"Penserei a come ciò che realizziamo permette di alzare o abbassare i palcoscenici dei teatri, di far spuntare i gradini retrattili dalle porte dei treni tedeschi, oppure alle particolari applicazioni dei prodotti Dz alla tecnologia satellitare".

La prima ragione di questi successi, con soli tredici dipendenti, dove sta?

"Sta certamente in un parco di fornitori di prossimità che sono con noi da sempre, assicurando risparmio, disponibiltà totale e un rapporto basato sulla fiducia, ma anche nella nostra capacità costante di innovare e in scelte imprenditoriali oculate, che hanno selezionato con intelligenza i fronti sui quali competere".