Il mito Ferrari conquista Hollywood. Penelope Cruz è a Modena per il film

Il regista Mann ha preso casa nella città emiliana per le riprese e con lui c’è anche l’attrice. Il soggetto rimasto nel cassetto per 27 anni

Penelope Cruz, 48 anni. L’attrice spagnola dal 2010 è sposata con Javier Bardem

Penelope Cruz, 48 anni. L’attrice spagnola dal 2010 è sposata con Javier Bardem

Modena - Una città come set. Per l’incontro tra i miti di Hollywood e la leggenda del Novecento italiano. Accade in questi giorni, in queste settimane. All’ombra della Ghirlandina, il regista Michael Mann sta girando il film dedicato a Enzo Ferrari. Ha preso casa non lontano dal Duomo. E con lui ci sono altre icone di celluloide. Adam Driver, il figlio di Han Solo nella ultima trilogia di Star Wars , darà corpo e anima al personaggio del Drake. Penelope Cruz farà la parte di Laura Garello, la moglie del papà del Cavallino. Patrick Dempsey, l’idolo dei fan di Grey’s Anatomy e dei Diavoli su Sky, reciterà nei panni di Sergio Taruffi, la Volpe Argentata della Mille Miglia (tra parentesi, Dempsey fa davvero il pilota di auto da corsa a livello amatoriale, ergo non avrà bisogno di controfigura al volante).

Il figlio del Drake

Quando il mio amico Piero Ferrari, erede di Enzo, mi ha chiesto di fare quattro chiacchiere con Michael Mann e Penelope Cruz, ho accettato volentieri. "A me fa piacere che Hollywood si interessi alla figura di papà – mi ha spiegato Piero –. Michael Mann è un cineasta straordinario, il suo Heat con Al Pacino e De Niro è un capolavoro assoluto. Poi certo io per primo so benissimo quanto complessa sia stata la vicenda umana di mio padre".

L'ossessione

Di un film su Ferrari, a Hollywood si parla da decenni. Già nel 1976 Paul Newman, che insieme al suo amico Steve McQueen adorava le corse, tanto da disputarle in prima persona, si spinse fino a Maranello. Incontrò il Vecchio, gli illustrò il progetto. Ma non se ne fece niente.

Ci furono poi altre proposte, ipotesi, suggestioni. Ferrari morì nel 1988 e intanto i copioni si accumulavano, le sceneggiature si moltiplicavano e però a un ok definitivo non si arrivava mai.

Finché. Finché nel 1995 Sydney Pollack, premio Oscar per La mia Africa con Robert Redford e Meryl Streep, dice all’amico Mann: ho un racconto pazzesco per le mani, un frammento di vita del Drake, non un biopic , non l’intera storia del personaggio, ma un momento particolare della sua incredibile epopea. Tu, dice Pollack, fai la regia, io il produttore…

La storia

Sono passati quasi trent’anni. Fra rinvii, rimbalzi, rimandi. In mezzo c’è stata una fiction Mediaset in due puntate, con Sergio Castellitto nel ruolo del protagonista. Era il 2003, fece ottimi ascolti ma i puristi storsero un po’ il naso.

Del resto Enzo Ferrari è stato un personaggio pirandelliano, uno nessuno centomila. Difficile accontentare tutti, nella ricostruzione.

Nel frattempo Pollack è morto, ma Mann (quattro volte candidato all’Oscar per i suoi film, magari stavolta lo vince) non ha mai mollato la presa. È un Ferrarista vero, è Ferrarista dentro. Possiede tre modelli del Cavallino, per capirci.

Siamo nel 1957

La storia che sarà narrata nel film è ambientata nel 1957. Un anno particolare per Enzo: ha da poco perso l’amatissimo primogenito Dino e a livello sportivo ha rotto i rapporti con il leggendario Juan Manuel Fangio, sostituito da un manipolo di giovani piloti (Castellotti, Collins, Musso…).

Sul set saranno utilizzate perfette repliche delle auto di allora, clonate vite per vite, bullone per bullone. "Sempre quando si parla di mio padre le opinioni divergono – mi ha detto Piero Ferrari –. Di certo lui amava le auto più del cinema, ma sarebbe bello se vincesse pure l’Oscar, dopo tante corse!".

Ps. Da modenese ormai adottivo, su mio consiglio Michael Mann ha scoperto, sia pure fuori stagione, lo zampone con il purè. Credo che lo ordinerà spesso, al ristorante.