Gas fino a febbraio, incubo inverno lungo

Un’ondata tardiva di freddo a marzo rischia di far scattare il razionamento

Milano, 4 ottobre 2022 - Sarà un inverno difficile per l’Europa. Per mantenere le scorte di gas a livelli sufficienti fino alla fine della stagione fredda, saranno cruciali le misure di risparmio, soprattutto in caso di taglio definitivo dei flussi dalla Russia e di un colpo di coda dell’inverno. Malgrado gli stoccaggi siano pieni ormai al 90%, l’Agenzia internazionale per l’energia, braccio energetico dell’Ocse, ammonisce l’Europa nel suo rapporto trimestrale a non abbassare la guardia. L’analisi mostra che senza riduzioni della domanda, lo stoccaggio di gas in Europa sarebbe sotto il 20% a febbraio, supponendo un livello elevato di fornitura di Gnl, e vicino al 5%, in cosa di fornitura bassa. Scendendo a questi livelli, aumenta il rischio di razionamenti in caso di un’ondata di freddo tardiva. Pertanto, avverte l’Aie, le misure di risparmio del gas saranno fondamentali per ridurre al minimo i prelievi di stoccaggio e mantenere le scorte a livelli adeguati fino al termine della stagione termica.

Il gas russo è ancora fondamentale per l'Italia
Il gas russo è ancora fondamentale per l'Italia

L’ammonimento dell’Aie riecheggia nelle parole di Claudio Descalzi, numero uno dell’Eni, secondo cui il gas russo è ancora fondamentale per l’Italia, perché rappresenta il 9-10% degli approvvigionamenti. "Difficile essere fiduciosi per l’inverno: abbiamo fatto tutto il possibile per essere in una posizione positiva, ma il contributo addizionale del gas russo di 20 milioni di metri cubi al giorno è fondamentale", ha sottolineato ieri Descalzi, a margine degli Eni Awards. Eni spera che entro la prossima settimana le forniture di gas russo in arrivo da Tarvisio attraverso l’Austria possano riprendere. La decisione di Gazprom di fermare i flussi a Tarvisio, se dovesse essere confermata anche nei prossimi giorni, rende ancora più urgente la necessità di installare i nuovi rigassificatori, in particolare il rigassificatore galleggiante a Piombino, che consentirà di aumentare la capacità di rigassificazione del nostro Paese. Di quelli già in funzione, il primo si trova a Panigaglia, in provincia della Spezia, e ha una capacità massima di 3,5 miliardi di metri cubi all’anno. Il secondo in mare, a Porto Viro, in provincia di Rovigo, e ha appena aumentato la portata da 8 a 9 miliardi di metri cubi. Il terzo è al largo di Livorno, ha 3,75 miliardi di metri cubi di produzione ed è stata fatta domanda per salire a 5.

L’Europa, del resto, ce la sta mettendo tutta. Secondo Gazprom la domanda globale di gas è scesa di 40 miliardi di metri cubi negli ultimi 9 mesi. In questa riduzione il 75%, pari a 30 miliardi di metri cubi, è la quota dei 27 Paesi dell’Ue. "La diminuzione del consumo di gas nella Ue è diventata un fattore chiave nella riduzione della domanda mondiale di gas", sostiene il colosso russo sul suo canale Telegram. "La quota totale dell’Ue e del Regno Unito nella riduzione della domanda globale è quasi del 90%".

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