Gino Strada, l'ultimo saluto: la camera ardente a Casa Emergency

Tre giorni per rendere omaggio al medico: da oggi alle 16 a lunedì 23 agosto

Camera ardente a Casa Emergency per Gino Strada

Camera ardente a Casa Emergency per Gino Strada

Milano, 21 agosto 2021 - E' il primo dei tre giorni per l’ultimo saluto a Gino Strada: da oggi fino a lunedì a Casa Emergency in via Santa Croce 19, resterà aperta la camera ardente. Oggi orario di apertura dalle 16 alle 22. Domenica dalle 10 alle 22 e, lunedì 23 agosto, dalle 10 alle 14. Molte di più ai cancelli, dove ad accoglierli ci sono i volontari della Ong fondata dal medico e filantropo nel 1994, che si è spento una settimana fa a 73 anni mentre era in vacanza in Normandia.  "L’ingresso è libero e aperto a tutti da via Santa Croce 19. L’accesso e il numero di persone presenti all’interno della camera ardente sarà contingentato in accordo all’attuale normativa Anti Covid-19", hanno spiegato già nei giorni scorsi da Emergency.

"Avendo avuto il privilegio di lavorarci e di viverci vicino in giro per il mondo per 21 anni, c'era la consapevolezza che Gino fosse un faro nella nebbia per tantissime persone" ha detto la presidente di Emergency, Rossella Miccio, prima dell'apertura della camera ardente del fondatore dell'associazione umanitaria. "C'era la consapevolezza che ci fosse un affetto così profondo. Tante persone da tutte le latitudini - dal Sudan alla Sierra Leone, malati, pazienti, staff, autorità, gli anziani dei villaggi - si sono sentite toccate da quello che ha fatto Gino e dal lavoro di Emergency", ha aggiunto Miccio.  "Gino - ha concluso la presidente di Emergency - ha saputo creare una comunità di persone legate da principi e valori forti che vanno al di là delle barriere, dei colori della pelle e delle religioni. Credo che questo sia davvero il messaggio forte che ci lascia e che ci impegniamo a portare avanti". 

Tra i primi ad arrivare il sindaco Giuseppe Sala:  "Credo che sia importante dedicargli qualcosa che rimanga, ma anche un momento di ricordo, come credo avrebbe voluto lui. Un momento anche allegro, anche vivo" ha dichiarato al suo arrivo alla camera ardente. "Ho sentito la moglie e la presidente di Emergency in questi giorni, ma abbiamo deciso di pensare a oggi. A valle di questa giornata ci penseremo", ha chiarito Sala. Intanto continua l’appello per aiutare Kabul, sotto l’attacco dei Talebani: "In città non si registrano combattimenti ma all’aeroporto la tensione è ancora alta". Nei giorni scorsi si erano moltiplicate le donazioni, in onore di Gino, che portava cure e speranza nei luoghi martoriati dalla guerra. E a Milano, la petizione lanciata su Change.org una settimana fa per rinominare piazzale Cadorna intitolandola a Gino Strada ha raggiunto tantissimi sostenitori. Sull’intitolazione di una strada al fondatore di Emergency si è detto  "assolutamente" favorevole anche il candidato del centrodestra a sindaco a Milano, Luca Bernardo. "Credo che lo meriti, che bisogna farlo, che bisogna ricordarlo", ha detto. Bernardo ha spiegato "di aver avuto l’occasione di conoscere Strada in alcune riunioni all’ospedale San Paolo, dove ci ha portato tutta la sua esperienza". "Perché non intitolare una strada – ha sottolineato ancora – a una persona che ha dato tanto alla medicina nel mondo e che ha curato con esperienza persone oppresse e malate?". "Gino Strada. Medico di pace contro ogni guerra": è l’intitolazione che chiedono in oltre 22mila per ricordare il fondatore di Emergency mentre continuano ad arrivare nella sede di Milano fiori, biglietti, telegrammi, donazioni.

"Se c'è una parola che Gino Strada pronuncerebbe oggi, sarebbe 'coraggiò e 'urgenzà, perché quello che sta succedendo ha bisogno di una risposta immediata da parte di tutti con responsabilità" ha detto il fondatore dell'associazione antimafia 'Libera', don Luigi Ciotti, a margine della sua visita alla camera ardente. "Questa coda urla che è necessario essere attenti a sostenere e incoraggiare - ha aggiunto don Ciotti, accolto da un lungo applauso, facendo riferimento alle tante persone che da questo pomeriggio alle 14 sono in coda per dare l'ultimo saluto al fondatore di Emergency -. Ho visto che tante persone, tanti volontari, che sono venuti qui contro quell'olocausto che si sta consumando nei nostri mari. Ci sono degli olocausti che hanno bisogno del nostro impegno, della nostra responsabilità, lo chiediamo alla politica, perché questa è un'Europa che fa più cassa comune che casa comune". "È stato per tanti un esempio di coerenza, quindi credo che sia giusto che gli sia riconosciuto quello che ha fatto e soprattutto sia importante portare avanti le battaglie, le lotte e gli ideali per cui lui ha vissuto" ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in coda per dare l'ultimo saluto al fondatore di Emergency.

Alla chiusura della camera ardente non ci sarà un funerale tradizionale, ma si sta pensando a un evento pubblico per settembre, quando potrà partecipare anche la figlia Cecilia, ora impegnata in una missione umanitaria sulla barca dell’Ong ResQ-People saving people che sta attendendo di poter sbarcare in un porto, con i profughi salvati davanti alle coste libiche.