Covid, l'Iss: "Nell'ultimo mese il 64% dei ricoverati in terapia intensiva è no vax"

Sono 424 le persone non vaccinate e gravi in ospedale, su 7 milioni di non immunizzati. I vaccinati sono 177 su 39 milioni di italiani completamente vaccinati

Ricoverati in terapia intensiva vaccinati e non vaccinati

Ricoverati in terapia intensiva vaccinati e non vaccinati

Milano - Nel giorno in cui a Milano, per il diciottesimo sabato di fila, i no vax e no Green pass si apprestano a manifestare e bloccare la città ancora una volta per ribadire il no al vaccino o al Green pass, l'Istituto superiore di sanità snocciola i dati dell'ultimo mese su ricoverati gravi e decessi. I numeri sono chiari: negli ultimi trenta giorni il 51 per cento delle ospedalizzaizoni, il 64 per cento dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3 per cento dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino anti-Covid. Il dato emerge dal Report esteso di sorveglianza che completa il monitoraggio settimanale. Ecco i passaggi principali. 

L'effetto paradosso

Un lettore poco attento potrebbe obiettare che, allora, il 54,7 per cento dei morti erano vaccinati, quindi la maggioranza. Ma non terrebbe contro del cosiddetto effetto paradosso: all'aumentare del numero di persone vaccinate, aumenterà il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi tra vaccinati. E' fondamentale allora guardare al tasso di ospedalizzazione o morte tra vaccinati e non vaccinati: nel periodo che va dall'8 ottobre al 7 novembre nelle terapie intensive si registrano 424 persone non vaccinate su un totale di circa 8 milioni di non immunizzati in Italia, e sono presenti 177 ricoverati vaccinati completi da meno di sei mesi su 39 milioni di vaccinati completi.

 Un altro esempio riguarda gli ultraottantenni, che per oltre il 90 per cento hanno completato il ciclo vaccinale. Nel mese di riferimento gli over 80 vaccinati da meno di sei mesi e da più di sei mesi e poi finiti in ospedale sono, rispettivamente, 705 e 659. Gli over80 non vaccinati e poi ospedalizzati sono 508. In numeri assoluti, anche meno dei vaccinati, ma se si calcola il tasso ogni 100mila persone, si scopre che per i non vaccinati è più alto di circa sei-sette volte. Sempre in questa fascia di età, il tasso di decessi nei non vaccinati è più alto di nove volte. 

La protezione del vaccino cala

La protezione determinata dal vaccino anti-Covid per i vaccinati da più di 6 mesi cala dal 95% all'82%. Lo rileva il Report esteso di sorveglianza dell'Istituto superiore di sanità. "Dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale - afferma l'Iss - si osserva una forte diminuzione dell'efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età". 

L'andamento della pandemia 

Per quanto riguarda i parametri che descrivono l'andamento della pandemia, è in aumento l’incidenza settimanale a livello nazionale: 88 casi per 100.000 abitanti rispetto a 62 casi per 100.000 abitanti della settimana precedente. Stabile rispetto alla settimana precedente l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici pari a 1,21 (range: 1,14-1,26), stabilmente al di sopra della soglia epidemica. In lieve diminuzione ma ancora sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, Rt=1,09. 

In aumento l’incidenza a 14 giorni in 20 regioni o province autonome su 21. Durante il periodo 1 - 14 novembre 2021, le regioni hanno segnalato 90.419 nuovi casi confermati di infezione (in aumento rispetto ai 68.537 nuovi casi segnalati tra il 25 ottobre - 7 novembre 2021). In aumento l’incidenza in tutte le fasce di età, in particolare nella popolazione 0-19 anni caratterizzata da una maggiore variazione dell’incidenza a 14 giorni. In leggera diminuzione l’età mediana dei soggetti che hanno contratto l’infezione negli ultimi 14 giorni (42 anni rispetto a 43 anni della precedente settimana). Nella popolazione in età scolare si osserva un forte aumento dell’incidenza nella fascia 6-11, dove si osserva all’incirca il 50% dei casi della popolazione 0-19.

Il contagio tra giovanissimi

 Dall'inizio dell'epidemia al 17 novembre, "nella popolazione 0-19 anni sono stati riportati al sistema di sorveglianza integrata Covid-19 808.228 casi confermati, di cui 34 deceduti". I ricoveri tra i bimbi e gli adolescenti sono stati in tutto 8.557, quelli in terapia intensiva 251. Lo sottolinea l'Istituto superiore della sanità, evidenziando che dal primo al 14 novembre "in questa popolazione sono stati segnalati 22.202 nuovi casi, di cui 143 ospedalizzati e 5 ricoverati in terapia intensiva".  Questa la distribuzione di casi, ricoveri e morti da inizio emergenza per le diverse fasce d'età under 19: 16-19 anni 229.073 casi, 2.068 ospedalizzazioni, 74 ricoveri in terapia intensiva e 7 morti; 12-15 anni 192.273 casi, 1.301 ospedalizzazioni, 58 ricoveri in terapia intensiva e 8 morti.  Ancora: fra i 6 e gli 11 anni, il gruppo per cui si attende a breve la possibilità di vaccino, da inizio epidemia si sono registrati 241.739 casi, 1.407 ospedalizzazioni, 36 ricoveri in terapia intensiva e 9 morti. Infine, dai 3 ai 5 anni 81.882 casi, 734 ospedalizzazioni, 19 ricoveri in terapia intensiva e 5 morti; al di sotto dei 3 anni 63.261 casi, 3.047 ospedalizzazioni, 64 ricoveri in terapia intensiva e 5 morti.