Long Covid, sintomi? La 'nebbia mentale': lo studio e i farmaci

Al lavoro un gruppo di scienziati australiani dell'Università La Trobe di Melbourne

Long Covid

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Una delle conseguenze del long Covid è la “nebbia mentale”, un senso di stanchezza mentale persistente che colpisce chi guarisce dalla malattia, e che rende più faticose le attività di tutti i giorni, anche le più semplici.

Ora un gruppo di scienziati australiani dell'Università La Trobe di Melbourne si avvicinano a svelare il mistero della persistente condizione che può fa scattare perdita di memoria, confusione, vertigini e mal di testa, con difficoltà a ricordare parole di uso comune. I risultati dello studio, appena pubblicati su Nature Communications, suggeriscono che vi possano essere precisi paralleli fra gli effetti del Covid-19 sul cervello e i primi stadi di malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson.  Come parte dello studio, i ricercatori guidati dal professor Nick Reynolds, dell'Istituto di Scienza Molecolare dell'università stessa, ha usato algoritmi informatici per identificare minuscoli frammenti di proteine, detti peptidi, nel virus SARS-CoV-2. Hanno poi studiato i peptidi in laboratorio, osservando che avevano formato aggregazioni, rispecchianti le placche amiloidi che si trovano nel cervello nelle prime fasi di malattie neurodegenerative.

"Tali placche amiloidi sono molto tossiche per le cellule cerebrali e noi ipotizziamo che gli aggregati di proteine di SARS-CoV-2 possano far scattare sintomi neurologici nel Covid-19 descritti communente come annebbiamento cerebrale", scrive il professor Reynolds. "Se questo sarà confermato in studi futuri, l'esperto ritiene che farmaci sviluppati per combattere l'Alzheimer e il Parkinson potrebbero essere adattate per trattare i debilitanti sintomi neurologici del long Covid. Se l' annebbiamento cerebrale è causato da queste placche amiloidi, allora possiamo contare su 30 anni ricerca farmacologica per le malattie neurodegenerative che può ora essere riesaminata nel contesto del Covid-19", aggiunge.

Cos'è?

Con l’espressione “nebbia cognitiva”, o brain fog in inglese, ci si riferisce ad un complesso di sintomi cognitivi, deficit di attenzione, difficoltà di concentrazione, rallentamento psichico, che possono essere associati a diverse patologie: depressione, malattie neurodegenerative, disturbi psicologici.

I sintomi

I sintomi principali che caratterizzano la "nebbia cognitiva" sono: difficoltà di concentrazione, confusione mentale e deficit di attenzione.  Per provare a comprendere la sensazione che provano queste persone avvertono possiamo pensare a come ci sentiamo al mattino appena svegli, o ancor di più a come ci sentiamo dopo un pisolino pomeridiano che dura più di un’ora: facciamo fatica a ripartire, sentiamo il nostro cervello rallentato. Questa è una sensazione fisiologica che si chiama inerzia del sonno ed è dovuta al fatto che il nostro cervello non si accende e spegne con un interruttore, ma le diverse aree si attivano gradualmente, la velocità con la quale si accendono dipende dalla fase del sonno dalla quale ci svegliamo.  I pazienti con Long Covid che soffrono di nebbia cognitiva vivono costantemente una sensazione di confusione mentale, molto simile a questa sensazione, rendendo difficile lo svolgimento delle attività quotidiane soprattutto quelle più impegnative: guidare, fare operazioni economiche importanti, lavorare.