Manovra 2023, pensioni più alte e torna l'App 18 anni. Caccia alle coperture

Il dibattito in Parlamento e i rilievi di Bruxelles su contanti ed evasione. Superbonus di nuovo nel mirino: salta la proroga al 31 dicembre. Opposizioni all’attacco. Giorgetti: "Ma con noi l’Italia è in Champions"

Roma, 15 dicembre 2022 - La prima manovra economica dell’era Meloni incassa il via di Bruxelles. Sia pure con la solita ramanzina sulle riforme strutturali e, soprattutto, con un forte richiamo sull’evasione fiscale alimentata anche dall’innalzamento della soglia del contante. Esultano gli esponenti del governo, a cominciare dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: "Siamo nella Champions League dell’Europa, l’Italia è inserita nella metà dei paesi europei dalla parte giusta". L’opposizione occupa sia pure brevemente la sala mappamondo della Camera per protestare contro "il mancato ascolto" da parte del governo. La dead line dei lavori è prevista per oggi. Poi, da lunedì, il via alle votazioni.

La premier Giorgia Meloni e il ministro Giancarlo Giorgetti (Ansa)
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Il verdetto di Bruxelles

Non era scontato. Ma alla fine Bruxelles ha alzato il disco verde sulla manovra. Alla Commissione però non è piaciuto il rinnovo nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato in scadenza, anche se con criteri di età più stringenti (Opzione donna). Così come l’innalzamento della soglia del contante da 2 a 5 mila euro, la rottamazione delle cartelle e il limite a 60 euro per i pagamenti con il Pos. Insomma, un giudizio "complessivamente positivo, con alcuni rilievi critici", sintetizza il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. L’esecutivo comunitario ha anche tenuto conto dei tempi ristretti nei quali è stata approvata la manovra.

Lo scontro politico

Soddisfatta la premier Giorgia Meloni: "Il giudizio europeo conferma la bontà del lavoro del governo italiano, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta. In questa direzione continueremo a lavorare". Esulta il ministro dell’Economia, Giorgetti, che non rinuncia alla metafora calcistica: "Ci sono dieci Paesi che sono in linea e gli altri sono in Europa League", ha rivendicato riferendosi alle opinioni diffuse dalla Commissione su tutti gli stati dell’Eurozona (più Croazia, in entrata a gennaio): "Venite qua a contestarci che giochiamo in Champions? Poi magari non la vinciamo eh..". Applausi all’Italia anche dal vice presidente della Commissione e "falco" Valdis Dombrovskis: "Dovrebbe tenere sotto controllo la spesa corrente e mantenere il ritmo delle riforme e degli investimenti", ha aggiunto. Ma, proprio nel giorno del via libera di Bruxelles, scoppiano scintille in Commissione con una parte delle opposizioni (Pd, Avs e M5s) che hanno occupato brevemente la sala del Mappamondo. Il leader pentastellato, Giuseppe Conte parla di un ritorno "alle politiche dell’Austerity". Critico anche il Pd. "Manovra iniqua e ingiusta".

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Il nodo delle pensioni

Ieri c’è stata una nuova riunione della maggioranza con il ministro dell’Economia, nel tentativo di trovare un accordo sugli emendamenti firmati dal governo. Resta ancora da trovare la copertura all’aumento delle pensioni minime per gli over 75 fino a 600 euro. Sul tavolo anche la richiesta di conservare il meccanismo di indicizzazione dei trattamenti Inps all’inflazione, come chiesto dalla Cisl, dal parametro attuale di 4 a cinque volte il minimo. Ma dal Mef si continua a chiedere interventi sostenibili.

Dall'Iva alla sanità

La Lega continuerebbe a chiedere l’Iva al 5% sul pellet. Mentre Forza Italia insiste sull’aumento delle detrazioni per i neo assunti da 6mila e ottomila euro l’anno. Noi Moderati, puntano le loro carte sull’estensione anche ai padri del congedo parentale. Ma sotto i riflettori pure l’abbassamento della soglia per i pagamenti con il Pos da 60 a 40 euro, anche per venire incontro alle richieste della Commissione Europea.

Il superbonus

Bisognerà trovare poi anche una quadra sul superbonus e, soprattutto, sui 6 miliardi di crediti fiscali incagliati presso gli istituti di credito. Secondo quanto si apprende da fonti del Mef, alla fine, la scadenza per chiedere l’incentivo alle ristrutturazioni al 110% resterà fissata al 25 novembre, come previsto dal decreto aiuti quater. Salta dunque la proroga del Superbonus al 31 dicembre. Finora si era valutata l’ipotesi di concedere la proroga per presentare la Cilas ai soli condomini che avessero già deliberato i lavori entro quella data ma alla fine si sarebbe deciso di non modificare la norma.

Quanto alla modifica di 18 App, potrebbe arrivare un emendamento di FdI che prevederebbe una soglia massima di Isee a 50 mila euro. Il tesoretto a disposizione resta comunque molto piccolo, appena 400 milioni. Oggi è in calendario l’avvio della sessione di voto sugli emendamenti in Commissione, ma potrebbe slittare tutto al fine settimana.