A che punto eravamo? Ah, sì! Le marmellate.
Nel corso degli anni, Susanna Scontrosa ha ridotto sempre di più il suo piccolo mondo alle cose che amava e conosceva: non aveva voglia di scoprirne delle nuove, perché sapeva già che non ne amava molte.
Amava trafficare di tanto in tanto e inventare trappole.
Per la maggior parte del giorno amava spiare i bambini dalla finestra.
E nel resto del tempo amava divorare quintali di pane e marmellata.
Se c’è una cosa che Susanna Scontrosa ha davvero amato nella vita è proprio la marmellata.
Nel ripostiglio vicino alla cucina ha ammassato decine… no, centinaia, che dico, migliaia di vasetti di marmellata!
Le due bambine contemplano questo tesoro. Ci sono marmellate di fragole, lamponi, more, mirtilli, albicocche, prugne.
E marmellate di pere, mele, noci, kiwi, banane, ananas, mango.
E marmellate di pomodori, zucchine, meloni, carciofi, broccoli, patate.
Senza dimenticarne alcune curiose, come le marmellate di coniglio, pollo, legna, lana, bronzo, e molto altro ancora!
Ti sembra che stia esagerando? Ti assicuro che è tutto vero.
La marmellata di bronzo ha un retrogusto di ruggine per niente sgradevole e sono certo che tu, che detesti i broccoli, ti leccheresti tutte le dita se avessi l’occasione di assaggiarli in forma di marmellata.
"Be’, è sicuro che tua nonna va matta per la marmellata!" si entusiasma Adele prendendo un vasetto al gusto di ragnatela.
"Come?" chiede Susanna sorpresa. "Ah, sì, la adora… e anch’io. E tu?"
Con un gesto maldestro, Adele posa il barattolo. Poi si gira verso Susanna e le fa un sorriso che illumina tutta la sua faccia da pagliaccio.
"Io" dice "adoro la marmellata di lamponi, ma soprattutto mi piace spalmarla sui würstel ben caldi!"
Susanna aggrotta le sopracciglia.
"Ehm… sul serio?"
"Fidati di me" risponde Adele leccandosi le labbra, "è una goduria goduriosa."
È per via di questa nuova espressione bizzarra che Adele ha appena utilizzato?
O per l’aria golosa che ha messo su mentre la pronunciava?
Fatto sta che Susanna alla fine risponde: "Okay… d’accordo, allora. Mi fido di te!".
Per fortuna, oltre ai vasetti di marmellata, Susanna aveva comprato anche un po’ di altre provviste. Fra cui una fornitura di würstel.
Le bambine fanno bollire le salsicce (Susanna impressiona Adele accendendo da sola il fornello elettrico), poi si siedono direttamente sul pavimento della cucina per immergerle in un enorme vaso di marmellata di lamponi posato a terra fra loro.
Mentre dà un morso alla sua prima salsiccia, Susanna si mette a osservare il bel faccino di Adele, che mugola di felicità cominciando a mangiare la sua. E mentre si rende conto che questo piatto singolare è effettivamente una “goduria goduriosa”, la ragazzina dagli occhi verdi si dice che stavolta ha fatto bene a fidarsi di quella stramba coetanea.
"Ehi, senti, adesso vuoi che ti faccia vedere le mie lumache?" chiede Adele, il mento tutto sporco di würstel alla marmellata.
Susanna si pulisce la bocca con il risvolto della manica. Si prende un po’ di tempo per pensarci. Perché ha comunque l’impressione di essersi lasciata un po’ trasportare. Non è che sta perden- do di vista la sua missione? Non può farsi sfuggire questa seconda occasione. Ha davvero fatto tutto quello che doveva?
Mentre si pone queste domande, vede un gatto nero passare davanti alla finestra. È il diavolo, ovvio. Anche se non le avesse rivolto il suo orribile sorriso, l’avrebbe riconosciuto dal lampo bianco che gli decora la pancia. Nel riflesso della fine- stra ha persino immaginato di rivedere l’orrendo muso scarlatto del cinghiale, ma è troppo concentrata sulla sua missione per preoccuparsene.
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