Nautica preoccupata ma non troppo "Lo stop ai russi si sentirà fra anni"

Per il momento il conflitto in Ucraina e le sanzioni ai magnati non creano problemi alle aziende locali "Gli ordini sono già partiti, poi si tratta di un mercato limitato anche se con clienti molto facoltosi"

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di Claudio Masseglia

Preoccupazione sì, ma senza allarmarsi più di tanto. Il mondo della nautica locale allo stato attuale non teme ripercussioni legate alla guerra in Ucraina, nè alle sempre maggiori sanzioni internazionali nei confronti di oligarchi russi, considerati in qualche modo legati alla sfera del presidente Putin. Al momento da Mosca o San Pietroburgo (città col secondo porto commerciale più importante della federazione), non sono arrivate telefonate per disdire gli ordini per la costruzione dei mega yacht già commissionati dai magnati russi. Si va quindi avanti con le prenotazioni già in cantiere da tempo, nella consapevolezza però che quanto sta succedendo in Ucraina condizionerà non poco il futuro. "Di certo – sottolinea Giuliana Vatteroni coordinatrice provinciale di Cna – avremo delle ripercussioni a lunga gittata in quanto nel nostro settore si lavora su ordini nel periodo dei 2-3 anni. Ma la situazione non è catastrofica come potevamo pensare". Analisi dettata anche dall’esame del volume di affari proveniente dalla Russia nella flotta di nautica da diporto. Innanzitutto a quelle latitudini il numero di barche piccole è molto limitato, in quanto la maggior parte delle coste si sviluppa in zone dal clima molto rigido, dove è impossibile usarle. Da Mosca arrivano quindi prenotazioni per barche da diporto di grandi dimensioni (soprattutto 40 metri) limitatamente però ai pochi magnati russi economicamente in grado di sborsare cifre a tanti zeri. A livello mondiale ad esempio il mercato russo incide per l’8,7% sulla flotta natica da diporto, in Italia le prenotazioni toccano quota 16%. Nel 2018 delle 880 barche da diporto sparse in tutto il mondo solo 22 erano targate ‘Rus’. Resta il fatto comunque che fra guerra in Ucraina e sanzioni alla Russia (in attesa di un possibile embargo totale da parte dell’Occidente) anche questa fetta di mercato potrebbe venire a mancare fra i fatturati dei numerosi cantieri nautici dello spezzino.

"Si tratta di un mercato importante perchè quando si muovono per acquistare barche da 40 metri, i cittadini russi spendono tanto. Ma il problema come detto – prosegue Vatteroni – si vedrà eventualmente nei prossimi anni, non nell’immediato, che invece coinvolge piuttosto i porticcioli abituati ad ospitare gli yacht dei magnati, che ora non verranno più". Fra le ripercussioni locale della guerra c’è anche l’aumento dei costi delle materia prima "e il rischio di non vedere arrivare i materiali necessari, oppure vederli arrivare in ritardo". Preoccupazione per le conseguenze della guerra era stata espressa dal mondo della nautica nei giorni scorsi, in occasione dell’evento “Road to Expo Dubai – Nautica, la grande bellezza della Liguria“, organizzato a Genova.