"Nostro figlio adottivo è in un orfanotrofio Aiutateci a salvarlo"

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"A tutte le istituzioni chiediamo: aiutateci ad adottare nostro figlio, rimasto in un orfanotrofio in Ucraina". È l’appello di Roberta e Francesco, moglie e marito fiorentini che dal 2019 hanno iniziato il lungo iter per un’adozione internazionale che li ha portati in Ucraina. Hanno aspettato tre anni per un abbraccio. E quando, finalmente, il sogno si è concretizzato, si sono trovati una guerra a dividerli dalla possibilità di diventare genitori e di regalare un futuro al bimbo che avevano già conosciuto. "Era il dicembre 2019 – spiegano – quando abbiamo presentato domanda al tribunale di Firenze. Nel 2020 abbiamo avviato il percorso richiesto con una serie di colloqui e ottenuto, nell’ottobre 2020, l’idoneità all’adozione. Tra marzo e maggio 2021 abbiamo dato mandato a un ente internazionale, Cifa Ong, di procedere, scegliendo l’Ucraina".

Poi ancora documenti, certificati, traduzioni, fino alla notizia più bella: il 14 febbraio il primo incontro con il bambino. "Siamo andati a Kiev – spiegano – e da qui in un villaggio a un’ora e mezzo da Donetsk. Abbiamo visto gli assistenti sociali, fatto altri documenti e soprattutto siamo stati tre giorni con il bambino. Ha sei anni e mezzo. Siamo stati tanto insieme, abbiamo iniziato a conoscerci". E, dopo quegli incontri, il rientro in Italia più convinti che mai di andare avanti. Animati dalla voglia di trasformare quei primi contatti in un futuro da costruire insieme. "Avremmo dovuto fare solo altri due viaggi – spiegano – uno per ottenere la sentenza del tribunale di Kiev e un altro per rientrare in Italia con nostro figlio. Invece è scoppiata la guerra e tutto è stato travolto. Abbiamo notizie sporadiche dall’orfanotrofio e speriamo solo che, trattandosi di un centro isolato, non venga colpito dalle bombe. Ma sappiamo che l’iter per l’adozione non potrà andare avanti come previsto. Non ci sono giudici per esaminare il caso e il rischio è che tutto vada perso". Da qui l’appello alle istituzioni. "Chiediamo ai ministeri competenti e alle autorità di aiutarci e di gestire la situazione – dicono – sappiamo che è difficile, che ci sono altre priorità, ma anche questo è importante. Se l’adozione venisse completata con un iter eccezionale, concordato con Kiev, potremmo mettere al sicuro molti bambini che si trovano in questo limbo, evitando che si sentano abbandonati una seconda volta nella loro vita".

Li.Cia.