Omicron 4 e 5: i nuovi sintomi. Rasi: "Pericolo reale"

L'ex direttore dell'Agenzia europea del farmaco: "Rischiamo un terzo autunno problematico". Bassetti: "Possibile, ma no terrorismo". Speranza: "Fare secondo booster". Gismondo: "Aspettare settembre per farli con nuovi vaccini". Iss: lenta discesa dei casi, prevale la sottovariante 2

Roma, 7 maggio 2022 - L'Agenzia europea del farmaco Ema ha invitato a monitorare con attenzione le sottovarianti di Omicron 4 e 5. E secondo Guido Rasi, ex numero uno dell'ente regolatorio ed ex consigliere del generale Francesco Paolo Figliuolo, ultimo commissario per l'emergenza Covid, "il pericolo è reale". 

Omicron 4 e 5, perché in Italia potrebbe andare meglio che in Sudafrica

Omicron 4 e 5, nuovi sintomi

I nuovi sintomi di Omicron 4 e 5, spiega Rasi in un'intervista a La Stampa, "da quello che si è potuto vedere nei Paesi dove sono già diffuse, variano un po' rispetto a quelli della versione Omicron originale: meno colpi di tosse, ma più naso che cola; meno febbre, ma più spossatezza. E poi vertigini, dolore allo stomaco e all'addome, male all'orecchio. Questi sintomi non escludono però il rischio di polmoniti, che resta elevato tra la popolazione non vaccinata", avverte il microbiologo. C'è il rischio che sviluppino forme più gravi di malattia? "Non si può escludere, ma ora come ora non lo sappiamo - risponde - Però un po' di ottimismo mi viene dal fatto che in genere i virus si modificano per garantirsi la migliore convivenza possibile con l'organismo che li ospita, in questo caso il nostro corpo. Quindi abbiamo buone ragioni per sperare che, pur aumentando la contagiosità, diminuisca la patogenicità".

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"Rischio terzo autunno problematico"

"Come avremmo dovuto ormai aver appreso dalle altre versioni mutate del virus, se sono più contagiose, nel giro di qualche settimana arrivano - ha detto Rasi -. L'estate potrebbe rallentarne la marcia, ma poi potremmo ritrovarci ad affrontare il terzo autunno problematico dell'era pandemica".

"Resettare il sistema di sorveglianza e sequenziamento del virus"

In termini organizzativi, comunque, per non tornare punto a capo, secondo Rasi "è indispensabile resettare il sistema di sorveglianza e di sequenziamento del virus per monitorare bene l'eventuale diffusione di nuove varianti e sub varianti. Mi sembra invece che, almeno in periferia, ci sia un po' di rilassamento in questa fase". Fase che invece deve trovarci attenti, è il monito a chi pensa che sarà un'estate Covid-free: "Free non credo proprio. Speriamo almeno sia l'ultima con il Covid", ma "il declino dei contagi sarà lento e non arriveremo ai numeri bassi delle ultime due estati. Quindi rilassarsi sì, ma con prudenza - esorta l'esperto - Anche perché sarà bene non farci trovare con un'alta circolazione del virus in autunno, soprattutto se le sottovarianti dovessero aver preso piede".

Bassetti: no terrorismo

"Sicuramente Omicron 4 e 5 sembrano evadere l'immunità prodotta dai vaccini" anti-Covid "e anche l'immunità naturale" di chi ha già avuto l'infezione, "quindi possono rappresentare un elemento di preoccupazione per un aumento potenziale dei contagi nel prossimo autunno. Probabilmente" queste sottovarianti "sono destinate a diventare preponderanti sulle altre. E' probabile che presto anche in Italia prenderanno il sopravvento, magari non proprio in questa stagione, forse un po' più avanti". A delineare lo scenario con cui potremmo doverci confrontare nella prossima stagione autunno-inverno è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova.

Per l'esperto bisogna porsi, senza cadere "nel terrorismo delle varianti", il problema di un'eventuale ondata d'autunno significativa in termini di numeri, tema di cui si dibatte anche Oltreoceano. "Anche se - spiega - bisogna dire che in Sudafrica, dove in qualche modo queste varianti adesso sono diventate predominanti, soprattutto la 4 e la 5, i dati ci dicono che c'è un aumento dei contagi, ma a livello di gravità siamo di fronte a una malattia che normalmente è più lieve rispetto a quello che avveniva con le altre varianti Omicron, con una durata di ricoveri più breve e meno quadri gravi. In ogni caso è evidente che questo è un elemento di preoccupazione, non tanto per oggi ovviamente, quanto per il domani".

Speranza: fare secondo booster

"Dobbiamo tenere un elemento di attenzione", lo stato di emergenza è finito ma "guai a pensare che la pandemia sia magicamente scomparsa, non c'è un pulsante che si preme e va via. Il numero dei casi è significativo e la circolazione del virus è ancora piuttosto elevata". Da qui l'invito a over 80, ospiti delle Rsa, fragili over 60 "di prendere subito un secondo richiamo di questo vaccino che si sta dimostrando di straordinaria potenzialità" e a fare la terza dose per chi ancora non l'ha fatta, è stato l'invito di Speranza evidenziando l'efficacia del vaccino contro le ospedalizzazioni.

"Rimango ferma sull'idea" che, sul fronte vaccinazioni anti-Covid, "bisogna aspettare settembre, con i nuovi vaccini che coprono contro le varianti" di Sars-CoV-2 oggi circolanti e che l'Ema ha definito prioritario avere al massimo entro settembre. Quando arriveranno, si potrà "offrire alla popolazione la possibilità di farli con una raccomandazione a particolari categorie: le stesse dell'antinfluenzale", quindi "una raccomandazione per fascia d'età e per fragilità", è il parere di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano.

L'andamento del Covid

Migliorano comunque i parametri dell'andamento del Covid in Italia dove ora prevale la sottovariante di Omicron B.A.2, che però non incide sui ricoveri ospedalieri. Scendono le curve principali, come quella dell'incidenza settimanale: 559 ogni 100.000 abitanti nell'ultima settimana rispetto a 699 ogni 100.000 di quella precedente. L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96, "sostanzialmente stabile", secondo quanto riferisce l'Iss, rispetto alla settimana precedente quando era 0,93. Un lento ma costante miglioramento, commenta Anna Teresa Palamara, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, "nonostante un andamento un pò altalenante", e anche a livello europeo l'incidenza è in lento calo. I casi sono in diminuzione in tutte le fasce di età. Ma come precisa anche il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, la circolazione è ancora alta.

Anche il tasso di occupazione in terapia intensiva dei malati Covid scende al 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 5 maggio) rispetto al 3,8% rilevato nel monitoraggio di una settimana fa. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 14, 5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 05 maggio) contro il 15,6% del 28 aprile. I dati dei ricoveri non risentono della circolazione di Omicron e della sottovarianti. Tra le sottovarianti Omicron guadagna terreno BA.2, che è "evidentemente nettamente prevalente", ma "in qualche regione cominciano ad osservare la variante BA. 4. Vedremo come andrà nelle prossime settimane", dice Palamara.