
di Gabriele Masiero
PISA
"In provincia di Pisa sono residenti 1424 ucraini, che rappresentano la terza comunità europea dopo quelle albanese e rumena, e per questo non si può escludere l’arrivo di numerose donne e bambini in fuga dall’Ucraina". Il prefetto, Maria Luisa D’Alessandro, va dritta al punto e mette in conto che la prima ricaduta concreta sul territorio della guerra è un possibile massiccio arrivo di profughi anche in considerazione del fatto gli ucraini che vivono a Pisa (in tutto sono 617) sono tanti ed è possibile che siano il primo punto fermo per donne e bambini in fuga dalle bombe per cercare ricominciare una seconda vita, in attesa magari di migrare altrove o poter tornare in patria a ostilità cessate. Il tema dell’accoglienza è stato al centro della riunione di ieri del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allargato anche ai vertici dell’Asl e delle università cittadini, oltre che al direttore della Caritas diocesana e al rappresentante religioso della comunità ucraina di Pisa e Lucca. In attesa di conoscere il numero esatto di profughi in arrivo, la prefettura ha deciso che i profughi che arriveranno a Pisa "saranno accompagnati in questura per la dichiarazione di presenza, anche allo scopo di facilitare l’adozione delle conseguenti misure sanitarie e alloggiative e i sindaci hanno già comunicato di avere individuato strutture da dedicare all’accoglienza".
A Pisa si pensa agli alberghi sanitari della Croce Rossa, adottando, ovviamente percorsi ad hoc per separare i flussi dei rifugiati da quelli di eventuali pazienti Covid. Le università intanto, prosegue la prefettura, "si sono rese disponibili ad adottare misure a sostegno degli studenti ucraini che intendano proseguire il proprio percorso di istruzione", garantendo dunque corridoi umanitari accademici come richiesto nei giorni scorsi dalla prorettrice dell’Università di Kiev, mentre l’Asl Toscana nord ovest "attiverà le procedure necessarie per diagnosticare eventuali infezioni da Covid-19 di coloro che arriveranno, verificandone anche la loro posizione vaccinale".
Per questo non è escluso che gli hub vaccinali restino aperti ben oltre la fine del mese quando, con la cessazione dello stato d’emergenza Covid sembravano destinati a chiudere i battenti. Ma misure più precise saranno comunque decise e calibrate solo una volta che d’intesa con l’Ue e il Governo centrale sarà pianificata la distribuzione dei profughi. "Ho assicurato al prefetto - ha detto il sindaco, Michele Conti - la piena disponibilità sia in termini di accoglienza che di sostegni materiali per quanti dovessero arrivare a Pisa. Siamo pronti a ricevere indicazioni dalla prefettura sul da farsi in base all’evolversi della situazione di giorno in giorno e intanto già da oggi conto sulla piena disponibilità di tutto il mondo del volontariato per coordinare gli aiuti e le azioni di solidarietà". La riunione con il Terzo settore è in programma oggi alle 18 in Sala delle Baleari e saranno presenti anche il rettore dell’ateneo pisano, Paolo Mancarella e i rappresentanti di Normale e Scuola Sant’Anna, oltre ad alcuni esponenti della comunità ucraina pisana.