Napoli, rientro in classe senza refezione. Studenti delle Superiori in piazza: “No dad”

“Trasporti. Mascherine e tamponi gratis” le richieste dei manifestanti. Rientro in aula oggi per gli alunni più piccoli dopo il via libera del Tar

L'entrata nella scuola elementare De Amici' a Napoli riaperta dopo decisione del Tar

L'entrata nella scuola elementare De Amici' a Napoli riaperta dopo decisione del Tar

Napoli, 11 gennaio 2022 – Studenti delle Superiori in piazza a protestare questa mattina 11 gennaio per una ripartenza della scuola “in sicurezza”, mentre gli studenti delle scuole materne, elementari e medie sono rientrati in aula da oggi, così come deciso dalla quinta sezione del Tribunale amministrativo regionale. Il Tar ha, infatti, accolto i ricorsi contro la chiusura delle scuole in Campania stabilita dal presidente della regione De Luca, che prorogava il rientro in classe fino alla fine di gennaio.

Pareri opposti tra le mamme che questa mattina hanno accompagnato i figli, come alla scuola elementare De Amicis, nel quartiere Chiaia a Napoli. Loro, i bambini, erano invece quelli che manifestavano la maggiore soddisfazione per aver ritrovato i compagni di classe. Zainetti in spalla anche alla scuola elementare Vanvitelli gli alunni sono ritornati in classe.

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Fuori dai cancelli tra i genitori sono diversi gli stati d'animo. “Bene che si sia tornati in classe - dice Paolo, papà di una bimba che frequenta la II elementare - l'anno scorso praticamente è stato quasi del tutto in Dad ed è stato difficile per i più piccoli che dovevano imparare a leggere e scrivere. È da settembre che si stanno davvero abituando ad andare a scuola e comunque le lezioni in Dad non hanno la stessa efficacia di quelle in presenza nonostante il grande impegno degli insegnanti e poi almeno per quanto ci riguarda abbiamo vaccinato nostra figlia e quindi siamo ancora più tranquilli”.

Sulla stessa lunghezza d'onda, la mamma di un bambino di quarta. “Sono mesi che ci dicono che la vaccinazione ci protegge dal virus o almeno dalla malattia grave, ora anche i bambini si possono vaccinare e quindi è giusto che vadano a scuola come avviene nel resto del Paese. Chiudere solo qui le scuole, quando la vita di noi adulti è tornata quasi del tutto alla normalità e tutte le attività sono aperte, sarebbe stato un'ingiustizia per i ragazzi e avrebbe creato moltissime difficoltà a noi genitori che dobbiamo andare a lavoro”.

Ma tra chi esprime soddisfazione c'è anche chi invece si dice “fortemente preoccupato”. Diversi i genitori che avrebbero preferito il rientro in classe tra qualche settimana, facendo passare il picco dei contagi e le settimane più fredde. “Sono preoccupata – dice una mamma - mio figlio per venire a scuola prende il pulmino, ma ora almeno per alcune settimane lo accompagneremo noi. Forse sarebbe stato meglio la Dad almeno per un po’. Oggi non ero sicura di volerlo portare, se devo essere sincera”. Covid Campania, 11 gennaio: oltre 30mila contagiati, 20 decessi, +91 ricoverati  

Scuole elementari che almeno per questa settimana, come disposto dal Comune di Napoli, non effettueranno la refezione. Anche all'esterno della scuola media Viale delle Acacie alcuni genitori parlano del rientro e anche qui non manca chi avrebbe preferito aspettare qualche settimana. “L'anno scorso siamo stati in Dad per molto mesi - afferma un papà - non capisco tutte queste polemiche per poche settimane, ora spero solo che vada tutto bene”.

La protesta degli studenti delle Superiori

No alla Dad ma un ritorno in classe in sicurezza con tamponi e mascherine Ffp2 gratis. Sono le richieste degli studenti delle scuole superiori di Napoli che oggi si sono dati appuntamento a largo Berlinguer. In piazza alcune decine di studenti di vari istituti superiori e licei. La protesta si è poi spostata in piazza Matteotti, dove c'è la sede della Città metropolitana.

Gli studenti definiscono la Dad “uno strumento alienante e che non può essere applicato in modo massiccio, ma solo come alternativa emergenziale. La Dad - proseguono - ha totalmente eliminato la socialità studentesca ed è distruttiva dal punto di vista psicofisico ed è una misura classista perché non tutti gli studenti hanno una situazione familiare tale da poter sostenere le spese indispensabili per attuarla”.

Ma gli studenti evidenziano tuttavia le criticità del rientro in classe dopo le festività natalizie perché “le classi in quarantena aumentano in modo esponenziale”. Secondo gli studenti, le misure stanziate dal Governo sono “vaghe, caotiche e inattuabili e gli studenti che risultano positivi sono costretti ora alla didattica mista ora ad assentarsi per molti giorni senza poter partecipare alle lezioni”.

Altro punto verso cui i ragazzi puntano il dito è il sistema dei trasporti con cui devono fare i conti tutti i giorni per recarsi a scuola. “Le corse invece di aumentare - denunciano - diminuiscono e così i mezzi diventano possibili focolai dove è più facile contagiarsi a causa degli affollamenti”.