Tracciamento saltato, Asl travolte. Il tunnel delle quarantene infinite

Le richieste di tampone sono fuori controllo. Bassetti: Omicron è più lieve, regole nuove o si blocca l’Italia

Matteo Bassetti (Ansa)

Matteo Bassetti (Ansa)

Roma, 27 dicembre 2021 - Caos tamponi, tracciamento saltato o fortemente rallentato in mezza Italia. Un ingorgo che rischia di peggiorare con la virulenza dell’ondata Omicron. E di creare così un intasamento che potrebbe precipitare centinaia di migliaia di persone – tra un paio di settimane oltre un milione secondo stime riservate del ministero della Salute – in quarantena. Questo nonostante la grande maggioranza di loro non sia positiva o, se positiva, sia asintomatica. Al punto che l’infettivologo Matteo Bassetti avverte: "Basta quarantene per tutti, servono regole nuove o si blocca il Paese".

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Tracciamento in crisi

Ad ammettere che il sistema di tracciamento è in crisi è la stessa Cabina di regia, che nel report settimanale della vigilia di Natale afferma apertamente che "si segnalano criticità nel tracciamento in diverse Regioni italiane". Già. E non è una sorpresa, perché è da settimane che le Regioni richiedono più risorse per il tracciamento, e il Governo ha concesso solo 9 milioni per "incrementare le capacità diagnostiche dei laboratori militari" che verranno in aiuto, con analisi e refertazione, per il tracciamento nelle scuole. Ma il resto? La coperta è corta.

Green pass validi in quarantena 

Con il Dpcm del 17 dicembre si è decisa la revoca automatica del Green pass in caso di risonotrata positività, risolvendo un bug del sistema: il certificato ora viene sospeso. Ma resta aperto un secondo problema: il fatto che il Green pass resta valido in caso di contatto finito in quarantena, ma negativo ad un primo tampone. Su questo il Governo, almeno per ora, non sembra intenzionato a intervenire.

Caccia ai “molecolari“

Da quasi una settimana la situazione è critica in Lombardia. "Siamo molto preoccupati per la situazione dei tamponi e per il malfunzionamento dei sistemi informatici, alla quale si è positivamente messa una pezza autorizzando la richiesta di tampone con una semplice mail del medico. A Milano in particolare c’è da giorni una situazione ingestibile" osserva il presidente dell’Ordine dei Medici, Roberto Carlo Rossi. "I casi sono troppo numerosi – conferma Guido Marinoni, presidente ordine dei medici di Bergamo – e quindi diventa difficile avere in tempi brevi un appuntamento per il tampone molecolare, mettendo di conseguenza in crisi il tracciamento". Ma problemi si segnalano anche in Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Veneto, Lazio e in diverse regioni del Sud.

ASL in ordine sparso

Le Asl fanno quel che possono e molte cambiano le regole. A Reggio Emilia "poiché l’aumento dei casi, le attività di tracciamento e presa in carico richiedono naturalmente più tempo" è stato eliminato il tampone a tempo zero per i contatti (si fa dopo 7 giorni) e l’isolamento è di 14 giorni, mentre per i positivi l’isolamento è di 21 giorni e il tampone è a 10 giorni. In Umbria dal 27 dicembre il tampone anticorpale positivo fa scattare l’isolamento senza bisogno di controllo con il molecolare e il test molecolare per verificare l’uscita dalla positività è a 14 giorni. Una Babele.

Bassetti: cambiare le regole

Di questo passo l’intasamento rischia di diventare insostenibile. "Le persone vaccinate con 2 o 3 dosi che hanno il Covid– dice l’infettivologo Matteo Bassetti – hanno un raffreddore o una forma influenzale che dura 3-4 giorni. Nulla a che vedere con il Covid di un anno fa. Dobbiamo quindi continuare con la stessa metodologia dello scorso anno? Tracciamento? Milioni di tamponi? Isolamento di tutti i contatti?". "Con oltre 50mila casi al giorno destinati a diventare molti di più nelle prossime settimane, – prosegue – dobbiamo vivere in maniera diversa la convivenza con il virus. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone per ogni tampone positivo".

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