Vaccini Lombardia, campagna da rimodulare: "Ritardo di 2-3 settimane"

Il governatore Fontana: De Luca su mix vaccini? Non lo giudico

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano – Campagna vaccinale in Lombardia: sono 7 milioni e 389mila le dosi somministrate in regione a oggi, il 95,8% di quelle consegnate. In Lombardia il 67% della vaccinazioni è costituita da Pfizer, al secondo posto AstraZeneca con oltre il19% delle somministrazioni. Proprio la riorganizzazione della campagna della vaccinare in Lombardia, con la "rimodulazione" dei richiami per chi ha fatto come prima dose Astrazeneca causerà in Lombardia un rallentamento che potrà essere "contenuto in qualche settimana, dovremmo recuperare nello spazio di due-tre settimane. Non di più" ha spiegato il governatore della Lombardia Attilio Fontana intervistato da Mattino 5 su Canale 5.

La scelta del mix

La decisione di procedere con la vaccinazione eterologa in Lombardia per le seconde dosi agli under 60 che hanno ricevuto Astrazeneca come primo vaccino è stata "presa anche perché la comunità scientifica lombarda mi ha confermato che la cosa funziona: dal punto di vista medico-scientifico c'è una condivisione. Io da avvocato non posso che adeguarmi a quello che dicono" e "di fronte a una scelta nazionale mi sembra che sia opportuno seguire linea" ha sottolineato il governatore della Lombardia.  Quella del governatore campano Vincenzo De Luca, che ha stoppato i richiami con altri vaccini, "è una decisione di fronte alla quale non mi permetto di fare nessun commento. La comunità scientifica lombarda mi ha detto che questa cosiddetta eterologa va bene anzi può essere vista positivamente. Che ci siano voci discordanti è probabile, ma a fronte di una scelta nazionale mi sembra che sia opportuno seguire linea", ha sottolineato Fontana.  Per il governatore lombardo "è fuori di dubbio che in questi ultimi tempi ci siano state delle sovrapposizioni di notizie contraddittorie. Anche la comunità scientifica sta studiando e approfondendo una situazione completamente nuova", ha concluso.

Attenzione a variante Delta

Una riflessione da parte del governatore è arrivata anche sul tema variante Delta. "Questa variante indiana si sta diffondendo in Inghilterra e ha avuto qualche caso in Lombardia e in Italia. Dobbiamo stare attenti perché, da quanto leggo, è una variante che si diffonde più facilmente ed è meno sensibile al vaccino". "Bisogna sottolineare che chi è stato infettato, ma era stato vaccinato, ha avuto conseguenze gravi in piccola parte", ha aggiunto.  Da parte del governatore è stato poi ricordato che "gli inviti a mantenere cautela vanno ripetuti: siamo in una buona situazioni ed evitiamo di peggiorare. Continuiamo a usare la mascherina perché il virus circola ancora", ha concluso. 

AstraZeneca in Lombardia

Come da indicazioni del Cts la vaccinazione con AstraZeneca dovrà essere riservata solo agli over 60. "Se si dovesse decidere di stoppare Astrazeneca per tutti le conseguenze sulla campagna vaccinale in Lombardia sarebbero limitate perché la gran parte delle fasce d'età coinvolte sono state quasi tutte coperte" ha sottolineato Fontana, rispondendo a chi gli chiedeva quale sarebbe l'impatto sulla campagna vaccinale se dovesse arrivare uno stop generalizzato per il vaccino anglo-svedese destinato adesso solo agli over-60.  

Cosa cambia da giovedì 17 giugno

Da giovedì in regione, come è stato annunciato ieri in serata, partiranno i richiami Astrazeneca in via 'eterologa' e slitteranno di una settimana i richiami già fissati tra il 21 e il 30 giugno per chi ha ricevuto la prima dose di Moderna.  Ripartono infatti dopodomani, giovedì 17 giugno, i richiami dell’antiCovid per i lombardi under 60 che avevano avuto AstraZeneca come prima dose, sospesi sabato scorso dopo la decisione del Cts e del Ministero della Salute di somministrare ai nati dal ’62 in poi vaccinati col farmaco di Oxford una seconda dose "eterologa" coi vaccini a mRna. Un’indicazione sulla quale la Lombardia aveva chiesto e ottenuto il parere dell’Aifa. Così la Regione si è messa al lavoro per “infilare” nella programmazione 186mila richiami non più a base di Vaxzevria ma di Pfizer o Moderna, di cui circa 90mila fissati entro fine giugno. Disdettando via sms gli appuntamenti imminenti (per chi non ha ricevuto un messaggio, spiegano dall’assessorato al Welfare, la prenotazione rimane confermata) e sfruttando il margine medio di 12 giorni tra gli 84 massimi dell’intervallo tra le due dosi (il Ministero indica di mantenere quello di AstraZeneca) e i 72 giorni, in media, nei quali erano stati fissati i richiami agli under 60 che hanno avuto il vaccino di Oxford da inizio aprile in poi, nell’attesa di una risposta dal Governo.