Roma, 9 settembre 2022 - Si apre una nuova fase della lotta contro il Covid-19: da lunedì 12 settembre parte la somministrazione dei vaccini aggiornati (bivalenti) alle categorie più a rischio. Lo hanno annunciato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, e il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel corso di una conferenza stampa organizzata a Roma.
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Cosa sono i vaccini bivalenti
Sono due i "vaccini bivalenti" che hanno ottenuto il via libera da Ema, Aifa ed Ecdc per combattere le nuove varianti: Comirnaty di Pfizer-BioNtech e Spikevax di Moderna. Entro settembre arriveranno 18,9 milioni di dosi, che saranno seguite da altre nei mesi successivi. Le dosi disponibili sono già state distribuite alle regioni e da lunedì coloro che si sono prenotati potranno già riceverle. Il vaccino aggiornato contro "Omicron BA.1 si è dimostrato in grado di generare una risposta degli anticorpi neutralizzanti contro la variante BA.1, ma anche contro BA.4 e BA.5, il 90% dei ceppi isolati in Italia", afferma Franco Locatelli. "Sono quindi vaccini largamente utili nella prevenzione e nello sviluppo della malattia grave e nel prevenire il rischio di eventi fatali. La raccomandazione che le istituzioni fanno è quella di dare una ulteriore continuità alla campagna vaccinale secondo le indicazioni della circolare del ministero della Salute", conclude.
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A chi è raccomandato il booster aggiornato
I nuovi vaccini sono raccomandati per la seconda dose di richiamo (quarta dose) alle categorie già definite dal ministero della Salute nella recente circolare - over 60, fragili, operatori sanitari, ospiti delle Rsa, donne in gravidanza. Una platea complessiva calcolata tra i 15 e i 20 milioni di persone. Ma sul piano individuale anche chi non appartiene a queste categorie può chiederne la somministrazione. I vaccini sono autorizzati per tutti i soggetti oltre i 12 anni che hanno ricevuto il ciclo di vaccinazione primaria (due dosi di Rna). In questo caso la procedura passa attraverso il medico di famiglia. Un eventuale richiamo (al momento non previsto) sarebbe da fare non prima di 4 mesi dall'ultima somministrazione.
La campagna vaccinale in Italia
Secondo l'ultimo report del ministero della Salute, sono 140.462.167 le dosi di vaccino anti-Covid 19 somministrate in Italia, pari al 98,4% delle dosi consegnate che ammontano a 142.684.267. Nella fascia over 12, con almeno una dose è il 91,54% della popolazione, mentre il ciclo completo riguarda il 90,17% della popolazione. La dose addizionale/richiamo (booster) riguarda l'84,09% della popolazione potenzialmente destinataria. Tuttavia, la seconda dose booster è stata somministrata solo al 20,74% della popolazione immunocompromessa, e al 17,13% della popolazione oggetto di seconda dose booster che ha ricevuto la dose booster da almeno 4 mesi. Per quanto riguarda la fascia 5-11 anni, con almeno una dose è il 38,41% della popolazione, e il ciclo vaccinale completo riguarda il 35,12%.