La profezia del virologo Pregliasco: "Prepariamoci alla terza dose del vaccino"

La tesi: siamo arrivati al Covid con una guardia bassa perché le ultime pandemie le abbiamo gestite bene

L'ipotesi di aggiungere una terza dose ai vaccini non appare così remota

L'ipotesi di aggiungere una terza dose ai vaccini non appare così remota

“L’ipotesi che si debba ricorrere a una terza dose di vaccino? Meglio attrezzarsi. Credo sia utile prepararsi allo scenario peggiore”. Lo dice il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano. Per Pregliasco tutto “dipenderà da quanto questa prima tornata di vaccinazioni ci permetterà di controllare la malattia. Prepariamoci a questa opzione anche se non sappiamo quando. Le tempistiche per un’eventuale terza dose, ad oggi, non le conosciamo, sono tutte da scoprire”. 

“Sapevamo che una pandemia poteva esserci. Ma siamo arrivati con una ‘guardia bassa’ perché le ultime pandemie, o meglio quelle che rischiavano di esser tali, le abbiamo gestite bene. Nel 2009, per esempio, con l’H1N1 che non ha avuto la devastazione che abbiamo sperimentato in questa per le caratteristiche del virus. Altri allarmi come l’aviaria, la Sars -Cov1 o Ebola si è riusciti a controllarli”.

Pregliasco commenta così il rapporto di esperti indipendenti, commissionato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo il quale la pandemia era prevedibile e sono stati commessi molti errori nella gestione. “Siamo arrivati a questa pandemia con l’idea di riuscire a controllare la natura. Invece la natura, con un virus banale come questo, ci ha fregato un’altra volta. Dobbiamo sempre imparare un pezzettino di una lezione per avere una visione più ampia. Ma sono tanti i margini di difficoltà”,è la sua tesi conclusiva.