Vaiolo scimmie, salgono a 714 i casi: +25 in 4 giorni. Ecco chi rischia di più

Lombardia prima in Italia con 308 casi. Non hanno ancora riportato nessuna infezione da Monkeypox virus 5 regioni: Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d'Aosta. Allarme di Bassetti: "Non è infezione blanda"

Il vaiolo delle scimmie

Salgono a 714 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia, 25 in più rispetto all'ultima rilevazione di 4 giorni fa, il 19 agosto, secondo il bollettino pubblicato dal ministero della Salute con dati aggiornati a oggi. Nella casistica nazionale restano stabili a 10 le donne, a fronte di 704 uomini. I contagi collegati a viaggi all'estero sono 194 e l'età mediana dei pazienti è di 37 anni (per un range che va dai 14 ai 71 anni). La regione con il più alto numero di casi confermati resta la Lombardia con 308 pazienti, che registra anche il maggiore incremento (+11), seguita da Lazio con 128 casi (+3), Emilia Romagna con 73 casi (+1), Veneto fermo a 48, Toscana con 36 casi (+3), Campania con 31 (+2), Piemonte con 26, Liguria e Puglia entrambe con 16 casi, Friuli Venezia Giulia ferma a 11. A quota 5 casi segnalati finora restano le Marche e la Sicilia, mentre non hanno ancora riportato nessuna infezione da Monkeypox virus 5 regioni (Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d'Aosta). Le restanti - Sardegna, Abruzzo e le province autonome di Bolzano e di Trento - contano meno di 5 contagi.

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Identikit casi in Italia

Tra i primi 255 casi confermati di vaiolo delle scimmie osservati in Italia, da inizio maggio fino all'8 luglio, tutti i pazienti tranne 2 sono maschi. Il 95% (190 su 200) dei pazienti maschi che hanno fornito l'informazione dichiara di aver avuto rapporti sessuali con altri uomini; l'età media dei pazienti è di 37 anni, 25 pazienti riportano di essere stati recentemente alle isole Canarie, dove si ipotizza sia avvenuto un evento che ha amplificato la trasmissione epidemica. A tracciare l'identikit è l'anticipazione di uno studio, pubblicato sulla rivista 'Emerging infectious diseases', al quale hanno contribuito ricercatori della Fondazione Bruno Kessler, del ministero della Salute, dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma e delle autorità sanitarie regionali.

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Bassetti: "Vaccinare subito giovani gay"

 "Lo sostengo da maggio che si tratta di una infezione tutt'altro che blanda. Quando i numeri crescono così violentemente (siamo a 50.000 casi accertati nel mondo) può succedere che ci siano casi gravi anche mortali. Unico modo per proteggerci? Prevenzione e vaccinazione da destinare subito a giovani uomini omosessuali tra i 18 e i 45 anni". Lo sottolinea, in un post su Facebook, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, dopo aver appreso della notizia del primo decesso di un italiano a causa del vaiolo delle scimmie.