PEPPE ERCOLI
Cronaca

Sant’Angelo Magno choc: scoperchiate le tombe, statue e crocifissi a pezzi

Tantissimi danni causati dal raid vandalico commesso da ignoti all’interno della chiesa della Piazzarola. Sul posto anche la Scientifica

Tantissimi danni causati dal raid vandalico commesso da ignoti all’interno della chiesa della Piazzarola

Tantissimi danni causati dal raid vandalico commesso da ignoti all’interno della chiesa della Piazzarola

Ascoli, 22 maggio 2024 – Tombe scoperchiate con resti di ossa umane all’interno, statue e crocifissi fatti a pezzi, paramenti sacri sparsi per terra senza rispetto, le canne dell’organo gettate dall’alto e calpestate senza ritegno, a sfregio. Sono solo alcuni dei danni causati dal raid vandalico commesso da ignoti all’interno della chiesa di Sant’Angelo Magno, alla Piazzarola. A dare l’allarme è stato un parrocchiano che lunedì sera ha notato la porta socchiusa, ma l’assalto alla chiesa potrebbe risalire anche a qualche giorno prima. Il fatto è che l’allarme non ha suonato, differentemente da quanto accaduto circa un mese fa quando qualcuno ha tentato di introdursi in chiesa ma è stato costretto alla fuga. Stavolta i vandali (magari gli stessi del precedente tentativo), sono riusciti nella scellerata impresa. "Per quanto abbiamo potuto ricostruire, questi soggetti si sono introdotti passando per una porta in ferro dell’ex complesso ospedaliero e che ospitava il sestiere della Piazzarola" racconta don Elio Nevigari, incaricato della cura dei beni culturali della Diocesi.

Ieri ha effettuato un sopralluogo insieme al parroco don Beniamino Ricciotti. "Da quella porta si accede alla soffitta della chiesa e, passando sopra la volta, si arriva all’organo del 600". E’ stato proprio l’organo il primo ad essere danneggiato. "Hanno staccato le canne gettandole a terra dall’alto. Poi quando sono scesi le hanno calpestate danneggiandole irrimediabilmente" racconta ancora don Elio, molto amareggiato per l’accaduto. "Lo avevamo restaurato qualche anno fa e ora si dovrà fare di nuovo". Nessuna profanazione, nessun atto blasfemo, come tiene a far sapere la Curia vescovile e come conferma don Elio affermando che "è stato un atto vandalico, fine a sé stesso, in cui gli autori si sono divertiti a distruggere tutto".

Certamente si è comunque trattato di un gesto sacrilego che ha colpito un luogo consacrato e oggetti sacri. I danni sono stati evidenti. E’ stata infatti distrutta la statua di San Michele Arcangelo del 1830 che è stata decapitata ed è stata tagliata un ala, oltre alle braccia; i pezzi sono poi stati sparsi dentro la chiesa. I malfattori hanno preso di mira anche un organo del Seicento, buttando le canne per terra e calpestandole. Anche il crocifisso sull’altare è stato fatto a pezzi. Gettati sul pavimento e rotti candelabri, calici e pissidi. Hanno aperto armadi e comò, buttato tutto in giro, compresi i paramenti sacri, ma non è stato portato via nulla. Sono state scoperchiate tombe rimuovendo le pesanti lastre, segno che ad agire sono state certamente più persone. Non sono state toccate le ossa umane contenute.

“E’ stato un grave atto vandalico che ha procurato danni ad opere importanti presenti nella chiesa, ma non è stato portato via nulla, solo distruzione, conclude don Elio Nevigari. Ieri per tutta la giornata sono stati al lavoro nella chiesa di Sant’Angelo Magno gli agenti della polizia scientifica della Questura che hanno fotografato gli ambienti, hanno catalogato tutto ciò che è stato danneggiato e sono andati a caccia di impronte o di qualsiasi altro elemento utile all’identificazione dei responsabili.