VALERIO ROSA
Cronaca

Mazzone, lunghissimo applauso e cori al funerale. “Maestro di calcio e di umiltà”

Chiesa gremita per l’addio a Carlo Mazzone, negozi e uffici pubblici chiusi durante le esequie a San Francesco. Tanti tifosi e sportivi presenti, da Serse Cosmi a Peppe Iachini, agli ex portieri azzurri Pagliuca e Galli oltre alle autorità

Ascoli Piceno, 21 agosto 2023 – "Un maestro di calcio e di umiltà”, così lo ha definito monsignor Piero Coccia, arcivescovo emerito ascolano.  Un applauso infinito, cori e striscioni hanno accompagnato l’arrivo del feretro di Carlo Mazzone in questa giornata dedicata al lutto ad Ascoli (dove l’ex mister viveva con la sua famiglia e di cui era cittadino onorario).

L’affetto dei nipoti: “Dovunque fosse, il lunedì pranzava con noi”

E’ impossibile non commuoversi al passaggio della bara di Sor Carletto Mazzone. Tante lacrime anche dei numerosissimi tifosi, dell’Ascoli, del Bologna Calcio, della Fiorentina e della Roma presenti con un proprio gonfalone (video). Sul feretro, una corona di rose rosse, le maglie dedicate a Mazzone di Perugia (numero 1), Ascoli e Brescia e naturalmente la sciarpa bianconera dell'Ascoli (foto).

Centinaia di persone, tifosi, bandiere e cori al funerale di Carlo Mazzone ad Ascoli
Centinaia di persone, tifosi, bandiere e cori al funerale di Carlo Mazzone ad Ascoli

Il funerale è iniziato alle16.30 in una gremita chiesa di San Francesco, in piazza del Popolo, dove era stato allestito anche un maxischermo per permettere a tutti di poter seguire in diretta: centinaia i presenti, tifosi e non solo.

Tra i politici il sindaco di Ascoli Fioravanti, il presidente della regione Francesco Acquaroli, l’onorevole Latini, i consiglieri regionali Antonini e Acciarri e il presidente della Provincia Sergio Loggi. 

Chi c’era

In testa per far sentire tutto l’affetto possibile l’Ascoli Calcio con Mister Viali e il presidente Neri che ha deposto una maglia sulla bara. E ancora mister Serse Cosmi, Peppe Iachini, gli ex portieri azzurri Gianluca Pagliuca, Giovanni Galli, Roberto Muzzi del Cagliari (anche lui ha deposto una maglia sulla bara) e poi ancora: l'ex difensore del Perugia e allenatore Alessandro Calori, Roberto Muzzi, ex giocatore di Mazzone, coordinatore tecnico delle giovanili del Cagliari. E poi Enrico Nicolini, Angelo Calisti, Mario Vivani, Sussi, Walter Novellino, Vincent Candela, Leonardo Menichini – vice di Mazzone – e Nazareno Salvatori preparatore atletico di Mazzone a Brescia e il presidente del Brescia Massimo Cellino.

In prima fila c’erano la moglie Maria Pia, ai figli Sabrina e Massimo, i nipoti Vanessa, Alessio e Iole e i pronipoti Cristian ed Alessandro.

Tifosi, amici, colleghi del mondo del calcio: un grandissimo abbraccio, tra cori e striscioni, ad Ascoli per l'ultimo saluto a Carlo Mazzone

L’omelia: “Carlo, padre di una famiglia composta da tante città”

La cerimonia funebre è stata celebrata dal vescovo Gianpiero Palmieri e dall’arcivescovo emerito ascolano Piero Coccia, molto legato alla famiglia Mazzone fin da quando era parroco al Santissimo Crocifisso di Porta Romana. Con loro anche altri sacerdoti e frati della basilica francescana. Presenti in chiesa anche le autorità cittadine, comprese quelle del Sestiere di Porta Romana, il gonfalone del Comune. 

“Oggi, in questa chiesa, ci sentiamo una grande famiglia composta da tante città che riconoscono Carlo come un padre. Non è facile salutare un padre ma lo faremo con gratitudine". Così, con riferimento alle tante città di squadre di calcio che Carlo Mazzone ha allenato nella sua lunga carriera, il vescovo di Ascoli Piceno Gianpiero Palmieri ha ricordato l'ex allenatore. "Ci ritroviamo oggi qui - ha detto monsignor Palmieri - per dire grazie a Carlo e stringerci intorno alla sua famiglia". "Oggi, in questa chiesa, ci sentiamo una grande famiglia composta da tante città che riconoscono Carlo come un padre. Non è facile salutare un padre ma lo faremo con gratitudine".

"Nella sua lunga carriera di allenatore - ha aggiunto monsignor Coccia, che ha concelebrato i funerali insieme al vescovo di Ascoli, Gianpiero Palmieri - è stato un maestro nel costruire e nel ricostruire calciatori. Il vero fine, però, sta nella sua dimensione umana ispirata all'onestà e alla libertà in un calcio spesso pieno di opportunismi. Carletto - ha ribadito - non aveva scheletri nell'armadio e il suo modo di essere stato libero e onesto deve essere un esempio per tutti noi". "Rigoroso ed esigente, ma anche persona semplice benché questo non voglia dire ingenuo. Ai suoi giocatori amava ricordare - ha concluso monsignor Coccia - che la vita è come il pallone che prima si gonfia e poi si sgonfia: ha insegnato loro che era ed è fondamentale mantenere l'umiltà, concetto fortemente evangelico. Ascoli deve essere eternamente grata a Carlo Mazzone".

Cori e striscioni

In Piazza del Popolo anche una folta delegazione di ultras dell'Ascoli. Eloquente lo striscione con cui i tifosi bianconeri rendono omaggio a Carlo Mazzone: ''Coriaceo di nascita, ascolano per scelta''. All'arrivo del feretro dell'allenatore un lungo applauso della folla. Gli ultras bianconeri intonano ripetutamente il suo nome e i canti ''Carletto uno di noi" e "Carletto, grazie di tutto".

Dopo il funerale le immagini sul maxischermo

Dopo il funerale, su un maxi schermo accanto alla chiesa, sono stati proiettati davanti a centinaia di tifosi, alcuni filmati di repertorio con le imprese ascolane di Mazzone e il presidentissimo dell'Ascoli Costantino Rozzi, a cui era indissolubilmente legato.

Lutto cittadino

Durante i funerali, locali, attività commerciali e uffici pubblici sono rimasti chiusi mentre per l’intera giornata sono stati cancellati eventi di carattere musicale. "Credo che Carlo Mazzone meriti che la città si fermi per tributargli l’ultimo saluto – ha commentato il sindaco Marco Fioravanti –. Non era nato in Ascoli, ma era ascolano a tutti gli effetti e sono orgoglioso di avergli consegnato la cittadinanza onoraria. Ci ha lasciato un uomo che ha scritto una pagina indelebile nella storia ascolana e non solo. E noi vogliamo ricordarlo, e omaggiarlo, come merita. Ciao, Carlo". I familiari da parte loro hanno deciso di trincerarsi nel dolore e hanno chiesto che venisse rispettato il loro lutto.