Ascoli in lacrime per Mazzone: un signore del calcio e un uomo di altri tempi

Arrivò ad Ascoli nel 1960 quasi per caso, invece da lì è iniziata una lunga storia d’amore. E’ stato un maestro di sport e di vita, centinaia di aneddoti e ‘battute’ hanno fatto la storia.

Una città intera in lacrime, ma in realtà è tutto il mondo del calcio che piange la scomparsa di Sor Carlo Mazzone, storico allenatore deceduto nella sua abitazione a Porta Romana all’età di 86 anni. Un tecnico che ha fatto davvero la storia di questo sport e a cui è mancata solo la ciliegina sulla torta della panchina della Nazionale.

Carlo Mazzone è morto a 86 anni nella abitazione a Porta Romana
Carlo Mazzone è morto a 86 anni nella abitazione a Porta Romana

Quella folle corsa sotto alla curva dell’Atalanta

Se ne è andato assieme al suo storico capitano Francesco Scorsa il calciatore dell’Ascoli che vanta tuttora il maggior numero di presenze, 144, in maglia bianconera in Serie A. Un giorno davvero triste, insomma per l’Ascoli Calcio questo 19 agosto, con un dolorosissimo doppio lutto. Carlo Mazzone, romano di nascita e romanista nel cuore, arrivò ad Ascoli nell’ottobre del 1960. "Fui chiamato da Anacleto Gianni, allora Presidente della Roma – aveva raccontato qualche anno fa ‘Er Magara’ come tutti lo chiamano nella Capitale – ero poco più di un ragazzo e non sapendo cosa volesse dirmi, andai da lui con un certo timore. Mi disse: ‘Carlo devi farmi un favore, devi andare a giocare ad Ascoli nella Del Duca. Un altro campionato in Serie C ti servirà per crescere ancora, poi tornerai qui’. Ovviamente accettai. Mio padre Edmondo mi accompagnò a prendere la corriera per Ascoli. La corriera si fermò in Piazza Arringo, presi le mie borse, scesi, e mentre attraversavo Piazza del Popolo rimasi colpito dalla sua bellezza e dissi fra me e me: ‘Aoh ma qui è bello come a Roma!’. Poi raggiunsi la sede dell’Ascoli sita a quei tempi, in Corso Mazzini a Porta Romana.

Al termine del campionato, tornato a Roma fui io ad andare dal presidente Gianni dicendogli: ‘Presidente, adesso è lei che deve fare un favore a me. Mi lasci rimanere ad Ascoli". Iniziò così l’amore infinito tra Carlo Mazzone e la Città delle Cento Torri. Servirebbe una Enciclopedia per raccontare gli aneddoti e le centinaia di ‘battute’ con cui Carletto Mazzone ha scritto la storia del calcio italiano come allenatore dell’Ascoli della Fiorentina, e della sua amata Roma. Indimenticabile la sua corsa sotto la curva dell’Atalanta in uno storico 3-3 quando allenava il Brescia di Roby Baggio, Indimenticabile la sua battuta prima di un derby Roma-Lazio rispondendo ad un cronista se aveva paura di quella Lazio: "Chi ha giocato il derby Ascoli-Sambenedettese non ha paura di niente". Da un grave infortunio di gioco che gli procurò la frattura della tibia sinistra proprio in un derby contro la Samb il 3 marzo 1968, nacque la sua carriera di allenatore. Un infortunio che lo costrinse a chiudere anticipatamente l’attività agonistica e, alla fine degli anni Sessanta iniziò quella di allenatore.

Con l’Ascoli in serie A il CT Mundial Enzo Bearzot consegnò a Mazzone la "Panchina d’Oro", ha poi ricevuto anche quella alla carriera ed è al primo posto nella speciale classifica delle panchine in serie A con 795 presenze. Nel 2019 gli è stata intitolata la nuova Tribuna Est dello stadio "Cino e Lillo Del Duca" e nello stesso anno è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano. Il 30 Settembre 2022 ha ricevuto la cittadinanza onoraria da parte del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti.

Nel Novembre 2022 Prime Video gli ha dedicato il seguitissimo docufilm "Come un padre" con le testimonianze di tanti campioni del calcio che hanno avuto la fortuna ed il privilegio di lavorare con lui: Andrea Pirlo, Roberto Baggio, Francesco Totti, Pep Guardiola, Claudio Ranieri, Marco Materazzi e tanti altri. Il 30 Ottobre 2022 la sua ultima apparizione pubblica al Teatro Ventidio Basso in occasione della proiezione del docufilm "Come un padre", con una commovente standing ovation di tutto il pubblico presente.

Carlo Mazzone è stato il padre di tanti ascolani, il nonno di tanti giovani tifosi e rimarrà assieme al Presidentissimo Costantino Rozzi il ‘mito’ per le generazioni future. Grazie di tutto Carletto. Il funerale si terrà lunedì alle 16:30 a San Francesco.