Incidente tra tornado ad Ascoli: i colpevoli per il Ministero

Proposto il risarcimento solo ai familiari di Dotto e Palminteri, mentre sono stati ignorati quelli di Franzese e Valentini. Monti ha chiesto 12 mesi per Saccottelli

L'incidente aereo

L'incidente aereo

Ascoli, 27 maggio 2023 – Per il Ministero della difesa la responsabilità dell’incidente aereo che accadde il 19 agosto 2014 nei cieli di Ascoli quando si scontrarono due tornado e morirono quattro piloti dell’aeronautica militare ricade sull’equipaggio di Freccia 21 e quindi sui capitani Mariangela Valentini e Paolo Franzese, deceduti quel giorno insieme ai colleghi Alessandro Dotto e Giuseppe Palminteri che volavano su Freccia 11. Lo Stato, presente nel processo contro due avieri della base di Ghedi, ha infatti proposto solo ai familiari di Dotto e Palminteri un risarcimento, ignorando i familiari di Valentini e Franzese. Al momento pendono trattative per la quantificazione del risarcimento e quindi il processo è in una fase di stallo in attesa che l’iter si concluda.

Nel caso di raggiungimento dell’accordo chiaramente i familiari di Palminteri e Dotto ritirerebbero la costituzione di parte civile ed uscirebbero quindi dal processo. Se ne saprà di più dopo l’estate. Il procuratore Umberto Monti ha chiesto la condanna a 12 mesi di reclusione (pena sospesa) per Fabio Saccottelli, 46 anni di Verbania, indagato quale capo cellula della pianificazione area target dell’esercitazione e l’assoluzione per Bruno Di Tora, 50enne originario di Caserta all’epoca comandante del 154° Gruppo, al quale era affidata la responsabilità della pianificazione dell’esercitazione.

I due militari dell’Aereonautica militare erano in servizio presso la base di Ghedi dalla quale i due velivoli si levarono in volo per l’esercitazione: sono entrambi accusati di omicidio colposo e disastro aviatorio colposo. A loro la Procura di Ascoli contesta negligenze nella pianificazione della missione e nell’assistenza agli equipaggi Freccia 11 e Freccia 21. La strategia processuale della difesa dei due imputati e degli avvocati del ministero è invece quella di addebitare a Valentini e Franzese la responsabilità dell’incidente aereo. Gli stessi Bruno Di Tora e Fabio Saccottelli quando sono stati sentiti dal giudice Matteo Di Battista hanno puntato l’indice sull’equipaggio di Freccia 21. "Sono stati i piloti a fare la pianificazione nei briefing pre volo. Era un’esercitazione estremamente semplice e pianificata nella massima sicurezza possibile: se poi qualcuno non si è attenuto a quanto stabilito che colpa ne abbiamo noi?" hanno in sintesi sostenuto i due avieri in servizio all’epoca alla base di Ghedi da dove decollarono i due jet dell’Aeronautica militare per un’esercitazione propedeutica ad una, a livello internazionale, in ambito Nato fissata per le settimane successive.