LORENZA CAPPELLI
Cronaca

Il picco dell’influenza: "Virus aggressivo, ma non intasate il pronto soccorso"

Super lavoro per il Mazzoni di Ascoli, alcuni casi anche impegnativi. L’appello di Angelini: "Curatevi a casa se non avete sintomi gravi"

Ascoli, 5 gennaio 2024 – Giornate e nottate molto impegnative, le ultime, per gli operatori sanitari del Pronto soccorso dell’ospedale ‘Mazzoni’ a causa di un significativo aumento del numero degli accessi da parte di pazienti, sia adulti che bambini, con febbre alta, virus gastrointestinale e in alcuni casi anche polmonite con dispnea, ma sostanzialmente con sintomi riconducibili all’influenza.

Il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ast Claudio Angelini
Il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ast Claudio Angelini

La notte tra mercoledì e giovedì, riferiscono i sanitari, è stata molto complicata. Ben trenta le persone che hanno raggiunto il Pronto soccorso del nosocomio ascolano con sintomatologie, in alcuni casi importanti (è arrivato un codice rosso), in altri meno. Proprio a quest’ultimi le autorità sanitarie si appellano affinché non intasino inutilmente il Pronto soccorso, ma bensì si rivolgano al proprio medico di medicina generale in quanto possono curarsi rimanendo tranquillamente a casa.

I pazienti con sintomi più importanti, sei, la notte scorsa, sono rimasti in osservazione, in attesa, la mattina successiva, della consulenza da parte dello specialista. Consulenza in seguito alla quale sarebbe stato deciso se ricoverarli, anche se i posti letto in questo momento scarseggiano (pure nella medicina d’urgenza dove vengono appoggiati i pazienti degli altri reparti), o rimandarli a casa.

Gli operatori del Pronto soccorso hanno sistemato gli utenti trattenuti perché non dimissibili subito, nelle barelle nella stanza dell’osservazione breve. Insomma, un gran lavoro per i sanitari. Parla del raggiungimento, con molta probabilità, del picco dell’influenza, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ast Claudio Angelini.

"Ce lo aspettavamo – dice il primario –, si tratta del classico picco post natalizio, frutto dei contagi di pranzi e cene". Quella di quest’anno è una forma influenzale piuttosto aggressiva. "Presenta sintomi importanti – continua – come febbre molto alta e interessamento delle vie respiratorie con tosse, e ha anche una durata piuttosto lunga. Le manifestazioni dell’influenza sono molto variabili; in alcuni colpisce le vie respiratorie, in altri quelle gastrointestinali. E’ tutto nella norma. Siamo al picco dei casi, e se così non fosse ci siamo comunque molto vicini".

Infine, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Ast, rimarca l’importanza di non recarsi in ospedale se non necessario. "Laddove c’è un soggetto giovane senza patologie sottostanti – dice – i sintomi possono essere curati a casa, non c’è bisogno di andare al Pronto soccorso. Se invece si tratta di bambini piccoli con bronchiolite, che è particolarmente pericolosa per l’importante interessamento delle vie respiratorie, in questo caso è necessario portarli in ospedale".