Protesta all’Ykk, lavoratori: "In arrivo la diffida"

Era stato preannunciata e, pur sotto la pioggia, la manifestazione indetta dalla rappresentanza sindacale unitaria fuori dai cancelli dell’azienda Ykk...

Protesta  all’Ykk, lavoratori: "In arrivo la diffida"

Protesta all’Ykk, lavoratori: "In arrivo la diffida"

Era stato preannunciata e, pur sotto la pioggia, la manifestazione indetta dalla rappresentanza sindacale unitaria fuori dai cancelli dell’azienda Ykk mediterraneo c’è stata. "Dopo l’incontro nel quale abbiamo parlato della cassa integrazione, l’azienda non si è fatta più sentire, quindi oggi siamo qui per fare il punto sulla situazione e risolvere una volta per tutte una situazione che va avanti da troppo tempo. Abbiamo delle proposte per i problemi annosi che ci sono, e vogliamo essere ascoltati" dicono i rappresentanti appena fuori dal perimetro dell’azienda, sotto un diluvio battente. I motivi che hanno spinto la Rsu aziendale insieme a Fiom-Cgil Uilm-Uil e Cobas, sono differenti: il mancato accordo a seguito dell’incontro per l’esame della richiesta di cassa integrazione guadagni straordinaria, i metodi di gestione della cassa integrazione stessa da parte della direzione aziendale supportati da un comunicato che mistifica quanto avvenuto al tavolo della trattativa, le pressioni esercitate nell’ultimo periodo verso le lavoratrici e i lavoratori e infine il rinvio da parte dell’azienda, a data da destinarsi, dell’incontro di approfondimento sugli indici del premio di risultato.

"Il tentativo dell’azienda di condizionare la trattativa sindacale attraverso una raccolta firme – commentano i sindacalisti - è gravissimo, già solo perché va contro allo statuto con il quale viene eletta la Rsu, uno statuto che vede la rappresentanza appunto a rappresentare i lavoratori, nella democrazia. L’azienda non può sostituirsi a questa per condizionare l’iter della trattativa. E poi, quando chiediamo un incontro ci rispondono ‘ok, ma a data da destinarsi’ – continuano –. Abbiamo sempre firmato accordi ma non ne firmeremo uno a ribasso se è fatto sulla pelle dei lavoratori, che invece è quello che ci chiede l’azienda". Non accetteremo mai e poi mai che la cassa integrazione venga comparata all’assenza, perché è l’azienda a decidere chi mettere in cassa integrazione, non è il lavoratore che lo chiede. Siamo persone ragionevoli, disponibili alla discussione ma dobbiamo fare gli interessi dei lavoratori". La manifestazione era prevista per ieri, mercoledì 29 maggio, insieme ad un’ora di sciopero, che è stato sfruttato per commentare la situazione. E così, si arriva al clou della discussione: "È vergognoso giocare sulla pelle dei lavoratori, sulle loro debolezze. Abbiamo una lettera già sui tavoli dei nostri legali. Si tratta di una diffida all’azienda, sia per la situazione del premio che sta per scadere sia per la difficoltà con la cassa integrazione attuale. Andremo fino in fondo, perché in questa azienda sta succedendo di tutto e di più". E mentre da dietro alle finestre dello stabile si vedono le ombre di chi segue la situazione da lontano, fuori dal cancello si continua: "Abbiamo raccolto svariate lamentele, e per questo vogliamo approfondire come è si sta procedendo nella gestione della cassa integrazione, perché abbiamo dei dubbi". Ott.firm.