Dal sisma alla rinascita: "Montagne di soldi da saper spendere". E arrivano le assunzioni

Il commissario Guido Castelli: "Dobbiamo costruire il posto migliore in cui vivere, puntando innanzitutto sui collegamenti viari". Fioravanti: "Diventiamo il cuore pulsante dell’Italia centrale"

Le macerie dopo il terremoto

Le macerie dopo il terremoto

Ascoli, 23 marzo 2024 – “Tutti questi soldi non torneranno più, per cui dobbiamo saperli spendere bene e adesso". E’ stato perentorio il commissario per la ricostruzione e la riparazione sisma 2016 Guido Castelli intervenendo ieri mattina ad Ascoli in occasione del convegno ’Dal sisma alla rinascita, il modello dell’Appennino centrale’ organizzato dall’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montaniche) che si è svolto presso la Cartiera Papale, presenti sindaci di diversi comuni terremotati. E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione sulla ricostruzione pubblica nel cratere del terremoto e guardare oltre.

“E’ da confutare il concetto in base al quale nelle aree montane non si possa vivere bene e i progetti illustrati oggi lo confermano. Dobbiamo quindi costruire il posto migliore in cui vivere, migliorando innanzitutto i collegamenti viari. Dobbiamo rivascolarizzare il cratere rendendolo pieno di vita e di occasioni per riportare le famiglie che, causa sisma, si sono dovute trasferire altrove. Se non le riportiamo qui, avremo fallito" ha aggiunto Castelli ricordando che nel 2023 sono stati liquidati alle imprese 1,3 miliardi di euro, il 73% in più del 2021 e il 37% in più rispetto al 2022.

Castelli ha dato appuntamento al 28 marzo ad Arquata dove verrà approvata una nuova ordinanza. "Si tratta di un finanziamento molto importante, di importo superiore ai 70 milioni di euro, per ricostruire in sicurezza il centro di Arquata" ha spiegato.

"Il nostro obiettivo è ricostruire Arquata con un livello di sicurezza tale da resistere anche a futuri terremoti perché purtroppo è molto probabile che si verificheranno. Lo faremo applicando una progettualità innovativa, di livello mondiale".

Castelli ha scelto nel suo mandato di commissario di avere un contatto stretto e continuo con le popolazioni terremotate, misurando quindi l’umore della gente. "Dopo quasi otto anni le persone sono comprensibilmente esposte al rischio di insofferenza, indifferenza e per questo parlo con tutti e cerco di dare risposte. Mi chiedono delle tempistiche e io non posso che rispondere che questa ricostruzione ha purtroppo subito tante, troppe, false partenze. Ho quindi dovuto ricucire col mio insediamento il filo della fiducia, aspetto che sembra secondario, ma che invece è preminente. Soprattutto i più anziani – ha aggiunto Castelli – cominciano a familiarizzare con la vita trascorsa nelle casette, con l’emergenza: è un grave rischio su cui dobbiamo lavorare per e scongiurare il pericolo di farli sentire terremotati a vita".

"Crediamo nella necessità e nella possibilità di far sì che le zone colpite dal sisma, anche grazie ai fondi ottenuti e ai progetti attivati, diventino il cuore pulsante della rinascita delle aree interne dell’Italia centrale" ha detto il sindaco di Ascoli Fioravanti.

Infine sono in arrivo buone notizie per le stabilizzazioni: la Conferenza Unificata ha esaminato ed espresso parere favorevole rispetto alla stabilizzazione di oltre 350 dipendenti pubblici che operano negli uffici per la ricostruzione del sisma 2016 nei Comuni nelle Province e nelle Regioni coinvolte: nelle Marche si tratta di 204 unità di cui 114 in Comuni e Province e 90 in Regione.