OTTAVIA FIRMANI
Politica

Mobilità, piano Marche: “Alta velocità, Guinza e porto di Ancona. Così cambierà tutto”

Il viceministro Galeazzo Bignami fa il punto alla Festa tricolore di Ascoli. “Per la ferrovia Adriatica servono 80 miliardi e un progetto complesso”. Resta il rebus terza corsia in A14: “Il problema è dopo Pedaso”

Il viceministro Galeazzo Bignami tra il governatore Francesco Acquaroli e il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti

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Ascoli, 7 settembre 2024 – Mentre il sole diventa meno incisivo si accendono i microfoni sul palco installato nel chiostro di San Francesco, ad Ascoli Piceno. Si illumina il maxischermo sullo sfondo: ‘4 anni di buongoverno, le Marche crescono, Festa tricolore’ si legge sopra al logo del partito di Fratelli d’Italia. Si è concluso infatti il secondo giorno della convention regionale che domani chiude gli incontri con l’intervento degli europarlamentari Sberna e Ciccioli e del presidente della Regione Francesco Acquaroli. In programma c’era anche il neo-dimesso Sangiuliano. Tre giorni di discorsi, esempi e dati, esposti al pubblico ascolano, e non solo, seduto in platea.

Ospite d’onore della seconda serata è stato il vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Galeazzo Bignami, preceduto dall’assessore regionale Francesco Baldelli. Tema del panel ‘nuove direzioni per le Marche’. Si entra nel vivo dell’incontro proprio quando si parla di futuro, in primis per il problema ‘Alta velocità’, ovvero l’innovativo collegamento da costruire tra Bologna e Lecce, un progetto esteso, che coinvolge 5 Regioni, Marche comprese, che dovrebbe partire nel 2025.

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“L’Adriatica – dice il vice ministro intervistato dal vice direttore del Resto del Carlino, Valerio Baroncini – è stata la prima preoccupazione del presidente Acquaroli quando l’ho incontrato, lui sapeva già cosa ottenere. Dovevamo evitare che l’intervento da realizzare fosse solo un ‘tampone’ sul versante pesarese, e dovevamo trovare una soluzione. Si tratta di un’infrastruttura molto estesa, sono circa 800 chilometri, che ha un costo non inferiore agli 80 miliardi di euro. Solo il primo lotto, che da Bologna arriva fino a Castel bolognese, vale più di tre miliardi. Il problema è che l’impatto sul territorio è alto, e che molti territori non beneficiano direttamente da questo intervento se non con altri interventi di supporto. È un progetto impegnativo, e ha bisogno di un supporto: ovvero sviluppare sistemi di interconnessione sull’Adriatica tra interno e riviera. Il problema è l’attraversamento delle città, perché comporta interferenze sui territori urbani. Stiamo valutando non ‘se’ farla, ma ‘come’. Non parliamo di soluzioni tamponi, ma di una definitiva”.

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Se sull’Alta velocità c’è ancora titubanza, la galleria della Guinza sembra essere in dirittura d’arrivo. Si tratta del traforo stradale a canna unica situato nell’Appennino umbro-marchigiano: “Partiamo con il dire che nel lato marchigiano c’è la predisposizione alla costruzione – prende la parola il vice ministro –. Questo intervento vale 134 milioni, e contiamo entro agosto 2026 di arrivare a terminare il collegamento con la strada provinciale umbra, visto che la settimana prossima partono i rilievi, stanno già operando per il completamento della stessa. Sulla seconda canna è più complesso: il costo stimato è di mezzo miliardo di euro, e richiede indagini severe perché sbagliare il progetto preliminare vuol dire bloccare il progetto. Purtroppo l’Anas non ha le risorse per sviluppare i progetti, quindi mette in appalto anche la progettazione, ma ci sono soggetti che vanno a ribasso e consegnano progetti non all’altezza. Una volta aggiudicata la gara si scoprono i problemi. Questo non può più avvenire. Contiamo di concludere nel 2026, visto che sul lato umbro partiranno a breve”.

Poi, il discorso di Galeazzo Bignami arriva al mare, o meglio, al porto. L’area portuale di Ancona è “uno dei simboli di maggior trascuratezza degli anni passati – afferma –, ma anche del cambio di marcia sulla gestione. L’attrazione dei fondi per il porto è stata garantita da Acquaroli, ora va finalizzata. Il ruolo delle Marche oggi è per noi chiave fondamentale per lo sviluppo dei trasporti nazionali. Speriamo che arrivi a breve il piano regolatore da parte della società portuale per procedere in tempi brevi”. Altro tema caldo: la terza corsia sulla A14, dove mancano i 41 chilometri che da Porto Sant’Elpidio arrivano fino a Porto D’Ascoli. Se ne parla da anni, ma ancora nulla di concreto. “Tra le opere strategiche di questo governo c’è il completamento della A14. I primi 17 chilometri possono essere realizzati in sede, quindi restringendo la carreggiata, il problema si ha dopo Pedaso. Anche a livello di costi: i primi 17 chilometri hanno una spesa preventivata di 1 miliardo di euro. I rimanenti 24 di 4 miliardi, oltre 20 anni di lavoro, 20 gallerie, 32 viadotti. Le dimensioni dell’intervento lo rendono non semplice. Fino a che non si conclude il primo non si può pensare al secondo, se non per i primi 5 chilometri successivi, che sono relativamente più semplici”.