Il caso Sabiri è l’unica nota stonata

Un nodo da sciogliere in questo ottimo avvio di stagione del Picchio

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Nell’inizio di campionato scoppiettante dell’Ascoli, caratterizzato da un ottimo mercato, dalle belle vittorie con Cosenza e Perugia e dalla rete del neo acquisto Iliev ai campioni d’Europa di Mancini, c’è una nota amara (più per le casse societarie che sotto il profilo tecnico). E’ il dubbio che avvolge Abdelhamid Sabiri: che ne sarà di lui? Ad inizio estate ha salutato e, a sua volta, è stato salutato con post carichi di affetto da parte del patron bianconero come se la cessione fosse ormai cosa fatta. "Auguro un grande futuro a questo campione. Grazie per quello che hai fatto quest’anno per noi" scrisse via social Pulcinelli il 15 maggio. E poi ancora, poco dopo: "Grazie a te fenomeno". In ritiro, un po’ a sorpresa, Sabiri invece era al suo posto. Dopo la prima amichevole con la Viterbese (per lui 46 minuti in campo) l’inizio della fine: assente nel test con il Napoli, nella gara di Coppa Italia a Udine e in campionato con Cosenza e Perugia. Problemi fisici? Neanche per sogno: a portarlo ai margini della squadra un atteggiamento, probabilmente reiterato, ritenuto inaccettabile da mister Sottil che, da sergente di ferro quale (giustamente) è, non ha impiegato molto a prendere provvedimenti. A quel punto l’unica speranza di riscuotere qualcosa dal tedesco-marocchino, preso a parametro zero nell’estate 2020 e in scadenza nel 2022, poteva arrivare da una cessione nell’ultima settimana di mercato, cosa che però non si è concretizzata.

Ora le cose sono due, anzi tre. In ordine di probabilità: Sabiri resterà ai margini e alla prima occasione utile lascerà l’Ascoli (per due becchi a gennaio o gratis a fine stagione); verrà svenduto in uno dei campionati con il mercato ancora aperto (Russia, Turchia, Arabia e poco altro); abbasserà la testa, si rimetterà in discussione e proverà a far cambiare idea a Sottil. Il terzo sarebbe il finale migliore, in quanto ci sarebbe la possibilità di un rinnovo di contratto in corsa e, quindi, di una cessione remunerativa a fine stagione. Le parole di Sottil nell’ultima intervista a Tuttosport, però, non lasciano molto margine: "Per me si è passato un punto di non ritorno. Che andasse a giocare da un’altra parte, anche per il suo bene". Solo una tattica per stimolarlo o l’ufficializzazione di un rapporto ormai chiuso?

Gigi Mancini