Inversione di tendenza per l’Ascoli Negli ultimi due mesi meglio in casa

Dopo un avvio di torneo in cui il Picchio volava in trasferta, adesso i punti arrivano tra le mura amiche

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Un cambio di veste per il gran finale. L’Ascoli ha deciso di abbandonare, per adesso, il ruolo di corsaro in trasferta e tornare ad essere profeta in patria. Gli ultimi due mesi di calcio giocato hanno detto questo. Nelle ultime sfide stagionali disputate gli uomini di Sottil hanno perso smalto lontano dalle mura amiche per tornare invece a macinare punti a casa propria. Dalla sconfitta interna col Perugia (0-1) il Picchio non ha più perso nel proprio fortino. Le 6 gare successive al ko con gli umbri hanno prodotto ben 4 vittorie (Alessandria, Crotone, Pisa, Pordenone) e 2 pareggi (Como, Frosinone) per un totale di 14 punti. Un’ottima inversione visto che nella prima metà del percorso fatto era stato questo il tallo d’Achille dei bianconeri. Trend invertito quindi nel girone di ritorno con nuovi scenari che sono poi venuti a prospettarsi nella corsa playoff. Adesso però, arrivati ormai quasi al dunque, è giunto il tempo di stringere il cerchio o, se vogliamo, mettere il gatto nel sacco. Possibilmente cercando di evitare rischi superflui o sconfitte evitabili soprattutto fuori casa. Gli ultimi due passi falsi esterni non hanno destato eccessive preoccupazioni, ma sicuramente hanno messo in luce una gestione dei momenti che poteva essere più minuziosa.

Anche perché la squadra ha dimostrato che, quando vuole, ha le capacità per rendersi in grado di annichilire qualsiasi tipo di avversario. Come a Vicenza contro il Monza l’Ascoli ha peccato nel controllo della sfera facendo fatica nello sviluppo. All’U-Power Stadium è arrivato il quarto ko esterno del 2022 (il quinto con la sconfitta interna col Perugia) a causa di un livello di concentrazione che doveva essere di certo più alto.

Sotto porta è tornata a mancare quella bava alla bocca che di solito ha chi vuole raggiungere certi obiettivi. Come nelle occasioni mancate sia da Saric sia da Ricci.

La dormita collettiva sulla punizione respinta da Guarna con l’aiuto del palo, il rigore regalato da Botteghin, i tantissimi appoggi sbagliati in fase di possesso da Buchel e gli altri mediani, la reazione molto timida. Tutte queste sono state situazioni che vanno indubbiamente riviste. Senza arrivare a parlare dell’evidente doppio giallo risparmiato da Gariglio ad Antov. Le sviste arbitrali non possono costituire alibi se si vuole essere padroni del proprio destino. La squadra ieri è subito tornata a lavorare in vista del prossimo incontro che domenica al Del Duca vedrà di scena la Reggina dell’ex Stellone (avvio alle 15,30). Contro i calabresi l’Ascoli dovrà subito tornare a vincere per non consentire alle inseguitrici di rimettersi in scia. Battere gli amaranto avrà una duplica valenza, considerando la penalizzazione di 2 punti che la società si prepara a scontare.

Massimiliano Mariotti