"Samb già forte così, basta qualche ritocco"

Di Fabio è stato l’unico con il Castelnuovo a far tremare i rossoblù nel ritorno: "Se la squadra fosse stata questa dall’inizio avrebbe vinto il campionato"

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Guido Di Fabio ha giocato per quattro anni nella Samb di B. Lui, che è di Mastinsicuro, non ha mai allenato i rossoblù (e ci pensa, eccome se ci pensa) ma quest’anno è stato l’unico tecnico capace di battere i rivieraschi nel girone di ritorno. Poi, la sua stagione è finita male con la sconfitta nei playout, nonostante avesse ottenuto ben 44 punti nella regular season (la Salernitana, in A, si è salvata con tredici punti in meno). E poi, Il Castelnuovo era in piena crisi societaria. Di Fabio è stato l’unico a far tremare la Samb. Impressioni? "Mah, al di là dell’episodio, se la Samb fosse stata questa dall’inizio e avesse potuto allenarsi regolarmente nel settembre scorso, sono convinto che avrebbe vinto il campionato, anche se la Recanatese ha meritato la promozione. Per gli uomini a disposizione della Samb, però, è certo che i rossoblù avrebbero dato tanto filo da torcere ai canarini".

Dunque ha visto una squadra competitiva?

"Assolutamente sì. La Samb ha una rosa di categoria superiore. Gente come Fall o Cardella ha mostrato tutto il suo valore. E poi voglio sottolineare una cosa che ho sentito dire poco…".

Prego.

"Alfonsi e Visi hanno dato tranquillità ai ragazzi. Il gruppo non aveva bisogno di altro se non di quello. I due tecnici sono stati protagonisti di una splendida cavalcata".

Lei li terrebbe in sella?

"Ma sa, il loro è stato un gesto d’amore. In questa stagione ci siamo sentiti spesso, perché c’è un rapporto di amicizia e ci piace scambiare vedute sul calcio e, perché no, su avversari affrontati o da affrontare. Hanno fatto il massimo e poi molto umilmente si sono fatti da parte. Gli va riconosciuto un grande merito e mi dispiace non si parli di loro come prossimi tecnici".

Non si parla neppure di lei. Le piacerebbe allenare la Samb?

"Secondo lei? Ci ho giocato, sono di Martinsicuro. Sarebbe un sogno allenarla nell’anno del centenario. Chi non vorrebbe allenare la Samb? Poi non so se accadrà mai e di certo le posso dire che al momento non mi ha chiamato nessuno".

Si parla molto di ripescaggio e Serie D. Lei cosa ne pensa?

"Credo che sarà necessario essere pragmatici. Da come posso vedere, le speranze di tornare in C per altre vie sono minime. Per cui si cominci a programmare la prossima stagione. Un anno passa presto e la Samb merita ben altre categorie. Lo dimostrano la storia del club e un enorme attaccamento dei tifosi".

Cosa c’è da ritoccare per affrontare la prossima Lega nazionale dilettanti?

"Molto poco secondo me. La squadra è già forte. Poi al massimo ci potranno essere variazione sulla base del modulo che sceglierà il nuovo tecnico. Ma lo zoccolo duro e i calciatori di valore ci sono già. Basta concentrarsi sull’idea che per l’anno prossimo sarà Serie D, una categoria che non appartiene affatto ai rossoblù".

Pierluigi Capriotti