Bologna, 8 aprile 2011 - MORRIS Magli, ultimo presidente della ‘Bruno Magli’, la storica casa di calzature bolognese, è scomparso ieri a Johannesburg. Magli, 68 anni, era ricoverato in un ospedale per un banale incidente. Sembra che il decesso sia avvenuto per le conseguenze dell’infortunio. Morris, figlio di Marino, co-fondatore dell’azienda assieme al fratello Bruno e alla sorella Maria, si è sempre occupato di amministrazione e di produzione, mentre i cugini Sandro e Mauro curavano rispettivamente le vendite e il prodotto, e l’espansione dei negozi. Nipote di Bruno Magli, che nel 1936 aveva iniziato l’attività allargandola nel dopoguerra e portandola ai vertici italiani del settore. Nel 1951 il primo negozio monomarca venne inaugurato a Bologna, primo di una serie che segnò l’espansione dell’azienda calzaturiera, che incontrava un incontrastato successo in Italia e nel mondo.

SEGNO di questa continua espansione è stata, nel 1969, l’inaugurazione della nuova sede in via Larga: uno dei simboli della Bologna che sapeva fare impresa. Le calzature firmate Bruno Magli erano esposte nelle vetrine dei negozi delle più prestigiose città, portando l’export a punte dell’80%. Morris Magli era un personaggio orientato a seguire la strada del fondatore, puntava moltissimo sul concetto della scarpa artigianale, il vero made in Italy, e si è impegnato con tutte le sue forze per fare di Bologna un polo della scarpa coinvolgendo altre forze impreditoriali. Magli era sinonimo di calzatura di lusso (Bruno Magli era stato l’inventore del tacco a spillo), e una scarpa di via Larga era esposta al Museum of Modern Arts di New York come simbolo di un design inarrivabile: un’icona dello stile italiano. Attrici e donne di successo di tutto il mondo calzavano le inconfondibili scarpe magli. E Hillary Clinton scrisse una lettera a Morris Magli complimentandosi dopo aver acquistato un paio di scarpe made in Bologna.

RITA, moglie di Morris, ha avuto un ruolo importante nel coordinamento stilistico delle collezioni grazie alla sua sensibilità. Poi il declino. Nel 1989 emersero insanabili divergenze sulla gestione dell’azienda. Sandro Magli, allora presidente, controllava il 33% del capitale, tuttavia Morris alleandosi con l’altro ramo della famiglia elevò la propria quota al 66%. Nell’agosto 2001, quando l’azienda aveva poco meno di 600 dipendenti e si vantava di fare tutta la produzione all’interno, lo scomparso cedette la sua quota alla finanziaria Opera (nella quale Bulgari aveva una partecipazione del 10%). Sembra che nella decisione di vendere abbiano giocato un ruolo non secondario le difficoltà del mercato nordamericano. Nel gennaio 2007 Opera ha ceduto la Magli al fondo inglese Fortelus Capital. Ma la magia delle calzature firmate dal fondatore Bruno, autentiche icone, sono ormai il ricordo di una Bologna che non c’è più, anche se le calzature Magli si continuano a vendere in tutto il mondo.