MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Alluvione, sui Colli di Bologna cittadini ostaggi delle frane: "Ci hanno abbandonato"

Tante strade ancora bloccate dopo un mese, i residenti di via della Fratta chiedono aiuti immediati: "La linea telefonica non è stata ripristinata e i servizi di posta e rifiuti non sono regolari"

Bologna, 16 giugno 2023 – Via della Fratta è abbandonata a sé stessa. Isolata e sconnessa dalla città a causa delle frane e degli smottamenti che hanno colpito l’intera area collinare, provocando danni ingenti e tanti disagi, che proseguono ancora oggi, a distanza di un mese dall’alluvione. Un territorio fragile, precario e soprattutto pericoloso per i residenti della zona, che da anni lamentano la situazione di emergenza e richiedono a gran voce tutela, assistenza e azioni concrete. Ma le risposte non arrivano, e i servizi non sono garantiti. La posta non viene consegnata dal giorno dell’alluvione, il 17 maggio, e nemmeno il servizio di raccolta dei rifiuti funziona con regolarità.

Una residente mostra il terreno colpito dal dissesto, a metà di via della Fratta. Il manto stradale è crollato dopo le frane e gli smottamenti del mese scorso e al momento il suolo è ricoperto da grandi cumuli di fango e da alberi caduti
Una residente mostra il terreno colpito dal dissesto, a metà di via della Fratta. Il manto stradale è crollato dopo le frane e gli smottamenti del mese scorso e al momento il suolo è ricoperto da grandi cumuli di fango e da alberi caduti

“Abbiamo segnalato lo stato di incuria e di mancata manutenzione della strada, sollecitando anche per iscritto i servizi che si devono fare – spiega Carla Facchini, fondatrice del comitato ’ Comicolli’ e residente della via –. Manca la posta e Hera non passa. In più, ci sono delle parti della collina, rimaste per ora integre, che stanno per franare. Una parte di via della Fratta sta per cedere, in corrispondenza di un muretto privato, a causa di una fessura sull’asfalto, riempito dalla forte acqua. Ma lo diciamo da anni".

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La strada, sconvolta delle frane, è stata chiusa al traffico in attesa di essere messa in sicurezza. Da via San Vittore, l’accesso è totalmente negato, perché l’asfalto è crollato e, in alcuni tratti, ne è rimasto integro solo una parte. La via resta ancora chiusa a metà, con accesso solo ai residenti. Per questo motivo i mezzi e i furgoncini di Hera, così come quelli delle poste, non possono transitare né in via della Fratta e nemmeno nelle altre vie collinari ancora chiuse o con limitazioni. In tutto sono nove: via delle Lastre e degli Scalini, via del Poggio, via del Paleotto e via di Jola, via Golfreda, via della Palma e via di Roncrio.

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Dopo continui reclami e segnalazioni da parte dei cittadini, qualcosa si è smosso, perché "Hera ha ritirato alcuni rifiuti, scegliendo la piazzetta di via di Barbiano come punto di raccolta – spiegano i cittadini –. Ma questa è una soluzione provvisoria, non possiamo certo scendere in città a buttare i rifiuti. Non abbiamo nemmeno la Carta Smeraldo". In merito alle poste, invece, l’azienda spiega che, a parte i rallentamenti dei primi giorni dell’alluvione, il servizio si svolge con regolarità.

Lo scenario di via della Fratta, che caratterizza anche le vie sottostanti, come via di Roncrio, sembra surreale: la strada, in alcuni punti, non esiste più. Una voragine spacca in due la strada e il poco asfalto rimasto, rotto in più parti da crepe profonde, è sommerso da una montagna di fango, terra, alberi caduti e tronchi. Sterpaglie, rami e fogliame occupano i bordi laterali della via, che rischia ulteriori tracolli.

Altre frane, infatti, "sono annunciate – raccontano preoccupati i residenti –. Sono promesse, perché la strada è in pendenza e la grande quantità di acqua ha fatto sì che si creassero nuove e molteplici rotture". Delle ’scoline’, invece, nessuna traccia. Sono totalmente bloccate e otturate dal fango e da foglie e rami, quindi l’acqua non defluisce. Lo stato di pericolo non è più trascurabile, i cittadini chiedono di risposte rapide e veloci, per evitare che il terreno ceda di nuovo e crei ulteriori danni.

"La situazione, come quella estrema di via della Fratta, è peggiore di quanto si immagini – evidenzia Francesco Cicognani, presidente di ’Comicolli’ –. La situazione generale non è in sicurezza, basta una pioggia di durata superiore al minimo consentito e le frane si riattiveranno: i versanti sono in una situazione pericolosa. Ciò che allibisce i residenti è il mancato confronto con il Comune, se non tramite ordinanze. Abbiamo sempre chiesto confronti sulla base delle regole di urbanistica, che parlano della tutela della collina da tanti anni, ma abbiamo dei dubbi: la collina aveva una connotazione rurale, ma è andata persa. Oggi il Comune non riesce a mantenere da solo la tutela del parco – aggiunge –, perché non riesce a sostenere la manutenzione dell’area, le infrastrutture sono state costruite male e le raccolte di acqua non esistono".

Uno stato di totale abbandono, secondo i residenti, al quale l’amministrazione comunale deve porre rimedio, anche con urgenza, perché ci sono abitanti a cui ancora non hanno ripristinato la linea fissa telefonica, e proseguono le loro giornate senza nemmeno la connessione a internet. Ma i danni sono molti di più.

"Inizialmente l’accesso alla strada era impossibile, quindi non potevamo uscire nemmeno a piedi – spiega Fiorella Rotili, residente di via della Fratta, che guarda il suo capanno distrutto e pericolante –. Su questo il Comune è intervento abbastanza velocemente, ma la situazione è precaria: non ci sono le scoline stradali, l’acqua di conseguenza va dove vuole. Il mio capanno è crollato e ha schiacciato il trattore – aggiunge –. Il pescheto è ormai distrutto. Ma ciò che mi preoccupa di più è la corrente elettrica: i pali sono stati investiti dalla grossa frana, che parte da prima di via della Fratta e arriva fino a via di Roncrio, davanti alla casa di cura Villalba. Non abbiamo la linea telefonica fissa attiva e nemmeno l’adsl".

«Denunciamo il completo stato di abbandono in cui vengono lasciate aree della collina, dopo i due fenomeni dirompenti del maltempo – sostiene Andrea Ventura, socio fondatore di Comicolli–. Non c’è consegna della posta, che è fondamentale. La raccolta giornaliera dei rifiuti non avviene e, andando verso il periodo caldo, è anche una questione di igiene. Non abbiamo tempistiche per quando si risolveranno i problemi. I cittadini brancolano nel buio". Anche via di Barbiano e via San Vittore sono in ginocchio. Il problema accomuna l’intera zona collinare.

«Abbiamo interpellato il Quartiere ed è stata aperta una commissione per la nostra strada e altre che hanno gli stessi problemi – tuona Luca Mucci, residente di via della Fratta –. Ma non sono stati ancora depositati i verbali della commissione e le nostre richieste sono state disattese. È intervenuto il Comune con dei tecnici per capire cosa fare, ma non è mai stata depositata una relazione".