Bologna, 1 aprile 2024 – Sono ancora avvolte nel mistero le circostanze della morte di Enrico Viggi, il magazziniere bolognese 47enne trovato morto al Meloncello lo scorso 14 marzo. C’è un tassello che si aggiunge e che potrebbe aiutare gli investigatori a ricostruire le cause della tragedia: ieri pomeriggio, nel giorno di Pasqua, alcune persone che passeggiavano nel parco dei Trecento Scalini hanno trovato la bicicletta di Viggi.
E c’è un video delle telecamere di sorveglianza che mostra le ultime immagini del magazziniere vivo in sella alla sua bici elettrica.
![Ritrovata al parco dei Trecento Scalini di Bologna la bici di Enrico Viggi (nel riquadro a sinistra)](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MTM0ZTU5ODUtNmQ5ZC00/0/ritrovata-al-parco-dei-trecento-scalini-di-bologna-la-bici-di-enrico-viggi-nel-riquadro-a-sinistra.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
La scomparsa
Viggi aveva fatto perdere le proprie tracce lo scorso 5 febbraio dalla sua abitazione in zona Barca e tutto lasciava pensare a una fuga non premeditata: aveva lasciato in cucina i documenti, il cellulare, i suoi farmaci, il panino che si sarebbe dovuto portare al lavoro. Dove non è mai arrivato, dato che è stato proprio il fratello Fabio, titolare dell’azienda in cui lavorava il 47enne, a dare l’allarme non vedendolo arrivare.
L’appello in tv a Chi l’ha visto?
Il fratello ha sporto denuncia al commissariato Santa Viola, ha lanciato l’allarme di scomparsa sui social e del caso si è occupata anche la trasmissione Chi l’ha visto? condotta da Federica Sciarelli.
Il ritrovamento del cadavere
Il cadavere di Enrico Viggi è stato trovato lo scorso 14 marzo, in avanzato stato di decomposizione, al Meloncello, da una coppia di ragazzi che stava facendo una passeggiata.
Era senza giubbotto, scarpe e zaino.
Mancava anche la bici, rinvenuta appunto ieri a circa 300 metri dal punto in cui era stato trovato il corpo.
I punti oscuri della tragedia
Viggi potrebbe essere morto in seguito a un’aggressione, a un gesto volontario o potrebbe essere stato stroncato da un malore. Sul cadavere è stata eseguita l’autopsia per la quale il pm Elena Caruso aveva conferito l’incarico al medico legale Paolo Fais, ma i risultati non sono ancora noti.
“Vogliamo dare una verità a questa morte”, ribadisce a gran voce l'avvocata Barbara Iannuccelli, dell'Associazione Penelope, che assiste la famiglia di Viggi e che rinnova l'appello a eventuali testimoni.