Chi era Sofia Stefani, la vigile uccisa ad Anzola

La ragazza aveva 33 anni e una grossa passione per il volontariato, per la politica e per il suo lavoro. Sembra che Gualandi avesse interrotto la relazione clandestina con lei, ma si vedessero ancora

Bologna, 17 maggio 2024 – Sofia Stefani era appassionata del suo lavoro da vigile (aveva prestato servizio anche ad Anzola e a Sala Bolognese e di recente le era scaduto il contratto), aveva a cuore i temi legati ai diritti civili e politici (passione ereditata dal padre Bruno), e aveva il sogno di far parte della pubblica amministrazione.

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Sofia Stefani, 33 anni, uccisa dall'ex collega Giampiero Gualandi
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Sono questi alcuni dei tratti della vita della 33enne, originaria di Bologna e diplomata al liceo artistico, uccisa nella sede della caserma di polizia locale ad Anzola da Giampiero Gualandi, collega ed ex comandante della polizia locale Terre d’Acqua con alle spalle diversi guai giudiziari

La relazione e il colpo fatale

Il 63enne (sposato) e la giovane (fidanzata) avevano una relazione clandestina. E, secondo le ipotesi più accreditate, lui aveva lasciato la ragazza che però lo chiamava ancora. I due, quindi, continuavano a sentirsi e vedersi nonostante la rottura del rapporto. Poi ieri il tragico epilogo con uno sparo di pistola in faccia alla donna. “E’ stato un incidente”, ha detto lui. Nelle prime telefonate ai soccorsi per avvisare della morte della donna lo stesso Gualandi avrebbe parlato di un colpo partito per errore, dalla sua pistola, nel corso di una lite e di una colluttazione. Una versione che gli investigatori non ritengono credibile.

Per gli inquirenti invece è stato “omicidio volontario aggravato”. Motivo per cui l’uomo è stato messo in stato di fermo. Sul corpo della giovane invece, la Procura di Bologna disporrà l'esame autoptico e verrà fatto anche un esame sui dispositivi tecnologici. Per il momento non è stata disposta una perizia balistica sulla pistola d'ordinanza di Gualandi usata per il delitto ma, a quanto trapela, i primi accertamenti investigativi escluderebbero che il colpo sparato sia partito accidentalmente.

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Pattinaggio, volontariato e impegno civico

Sofia amava il pattinaggio, il volontariato ed era nota la sua militanza nel Partito Democratico. ll Pd di Anzola dell'Emilia ha infatti deciso di "sospendere tutte le iniziative in programma per la giornata di domani".

Era una ragazza molto attiva. La descrive così Davide Dall'Omo, sindaco di Zola Predosa, paese dell'hinterland bolognese vicino ad Anzola. “Ha fatto il servizio civile nel nostro Comune nel 2020 - ha detto - ed era sempre partecipe alle iniziative pubbliche, perché ha vissuto in una famiglia dove ha respirato la partecipazione civica. Ho sentito i genitori, Bruno (grafico molto noto a Bologna, ndr) e Angela, che sono sconvolti, tutta la nostra comunità è a loro disposizione. Sofia aveva il desiderio di far parte della pubblica amministrazione. Adesso, dopo varie esperienze, cercava un pò di stabilità”.

Il prossimo impegno sarebbe dovuto essere quello, come faceva sempre, di scrutatrice ai seggi alle elezioni dell'8 e 9 giugno. "Ieri - prosegue il sindaco - abbiamo tenuto la commissione per organizzare i seggi e subito dopo aver siglato il verbale nel quale lei era stata confermata come scrutatrice, mi è arrivata la tremenda telefonata che mi avvisava di quello che era appena successo".

La Casa delle donne: sembra femminicidio

"Da quanto è emerso finora – scrive la Casa delle Donne –, sembra possibile che si tratti di un femminicidio. Con femminicidio facciamo riferimento a quei casi in cui una donna viene uccisa in quanto donna. Con questo non ci limitiamo ad indicare crimini d'odio espliciti, ma tutti quei casi in cui a creare i presupposti per la violenza è la cultura patriarcale in cui viviamo. La violenza sulle donne non ha niente a che fare con la passione o con i sentimenti. È una questione di potere".

Il sindaco di Bologna: saremo vicini alla famiglia

"Il primo pensiero va in queste ore alla famiglia di Sofia Stefani – scrive il sindaco di Bologna, Matteo Lepore –, posso solo immaginare il dolore per una morte inaccettabile. Ho voluto sentire anche il sindaco di Anzola, Veronesi per esprimere la vicinanza della nostra città e dell'area metropolitana alla sua comunità, così come voglio esprimere il mio cordoglio più sentito alla famiglia di Sofia. Staremo loro vicini in ogni modo. Ci auguriamo vengano presto chiariti i contorni di questa vicenda e le responsabilità”.