Bologna, 7 febbraio 2028 – Non si farà la famosa impalcatura attorno alla Garisenda che era stata annunciata dal Comune, dettaglio più dettaglio meno, un paio di mesi fa. La struttura di messa in sicurezza per la Torre, oggetto della fase post container, sarà diversa, meno invasiva di un potenziale girello d'acciaio, forse composta da "supporti" per far sì che l'allerta della torre da 'gialla' diventi 'verde'.
![Bologna, il sindaco Lepore e i lavori attorno alla Garisenda malata](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/version/c:YWIyMDZiN2EtMDAwYy00:NTJjNjBj/bologna-il-sindaco-lepore-e-i-lavori-attorno-alla-garisenda-malata.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Il restauro vero e proprio, invece non partirà prima del 2025, "e ci metteremo sicuramente meno di 10 anni".
Sono queste le due principali novità venute fuori dalla conferenza stampa di stamattina sull'accordo quadro Comune-Alma Mater sul monitoraggio della Garisenda. A ragguagliare tutti è stato il sindaco Matteo Lepore, alla presenza del rettore Giovanni Molari.
"La Garisenda non è più un'emergenza? Non c'è un codice rosso e non dobbiamo utilizzare la Torre come una bambolina voodoo, l'intervento dovrà essere definitivo e dovremo prenderci tutto il tempo necessario.
Il 2024 sarà l'anno della messa in sicurezza definitiva, nel 2025 cominceremo a parlare di restauro".
Intanto la Torre non ha peggiorato il suo quadro clinico. Anzi. "Abbiamo avuto dei segnali incoraggianti, tutte le prove su materiali e strutture non hanno dato peggioramenti, ci hanno rincuorato", ha detto la dirigente Manuela Faustini Fustini.