REDAZIONE BOLOGNA

Il bilancio. Duemila richieste di aiuto nei locali

Il progetto di Ascom coinvolge oltre 600 attività. Doveva terminare a luglio, proseguirà tutto l’anno. Soddisfatti gli esercenti: "Esserci è importante". .

’Porte aperte per chiunque abbia paura’, l’iniziativa di Confcommercio Ascom con il sostegno de il Resto del Carlino, proseguirà fino a fine anno. Doveva finire a luglio, ma visto il successo non si ferma. Il progetto ha coinvolto 637 attività tra Bologna e provincia con l’obiettivo di prevenire episodi di violenza e microcriminalità aprendo le porte di bar, locali, negozi, ristoranti e hotel a chiunque si senta in pericolo o a disagio per strada.

Il primio bilancio, raccontato da Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom, sul ’Carlino’, è molto soddisfacente: "In quasi un anno sono state tante le persone che si sono rivolte ai nostri esercenti per chiedere aiuto. Facendo un conto di massima dei casi effettivi, siamo a oltre duemila. Ma è una stima al ribasso: sicuramente sono state anche di più".

Le ’Porte aperte’, quindi, in perfetta sinergia con polizia locale, carabinieri, polizia e guardia di finanza, hanno permesso di prevenire tentativi di truffa nei confronti di diverse persone anziani; ma ci sono stati anche casi di molestie, vittime donne e non solo, con inseguimenti e richieste di denaro. Infine, abbastanza frequenti le segnalazioni di coloro che sono entrati nei negozi aderenti all’iniziativa per evitare scippi.

Ma chi si è rivolto agli esercenti bolognesi per evitare situazioni spiacevoli? Tanti bolognesi, ovviamente, cittadini e consumatori, ma anche parecchi turisti stranieri che "hanno molto apprezzato l’iniziativa", spiega Tonelli. I commercianti, intervistati dal Carlino, hanno confermato la bontà della campagna: "In tanti si fermano da me in attesa del bus perché hanno paura", la testimonianza di Simona Bentivogli dell’Ottica Acustica Bolognina, in via Matteotti. Ma c’è anche Luca Sarti, della Drogheria della Pioggia di via Galliera: "Abbiamo dato un riparo a persone che non si sentivano tranquille e un aiuto a chi, invece, aveva subito un furto". Stesso refrain tra gli esercenti in provincia. Per Tilde Ragazzini del Centro Cucito di Budrio, ’Porte Aperte’ è "un’idea che si sposa con quella di comunità", mentre per Gianluca Castagnoli di Bertocchi abbigliamento a Sasso Marconi "se accade qualcosa è importante esserci".