Stamoto, Lepore determinato: "Avremo quell’area. Costi quel che costi"

Il sindaco sullo stato di acquisizione del complesso

Bologna, 2 aprile 2024 – "Avremo la Stamoto e, costi quel che costi, la metteremo a posto". Il giorno dopo la ‘liberazione’ della Stamoto da parte degli occupanti, il sindaco Matteo Lepore, con un lungo post su Facebook, è intervenuto sulla questione. Facendo il punto, anche, sullo stato dell’arte dell’acquisizione dell’area da parte del Comune.

"Voglio per prima cosa ringraziare le forze dell’ordine, la polizia municipale e tutto il personale impiegato nella gestione di questo impegnativo evento di ordine pubblico. Insieme al prefetto e al questore con la supervisione del ministero degli Interni abbiamo seguito e gestito quanto è accaduto", ha esordito il primo cittadino, ringraziando poi i cittadini per la loro sopportazione ed esprimendo loro solidarietà per i disagi subiti.

Le forze dell’ordine, con l’ausilio dell’elicottero del Reparto Volo della polizia, hanno cinturato tutta l’area per due giorni
Le forze dell’ordine, con l’ausilio dell’elicottero del Reparto Volo della polizia, hanno cinturato tutta l’area per due giorni

"L’occupazione era stata annunciata come una manifestazione politica, ma si temeva potesse trasformarsi in una sorta di rave", spiega il sindaco chiamando in causa pure "il risalto dei media" che, a detta di Lepore, avrebbe fatto da cassa di risonanza: in realtà, l’ultimo rave tenutosi in provincia, allo zuccherificio di Argelato, non era stato comunicato da nessun media, eppure aveva portato nel paese della Bassa circa mille persone. Ben più dei 300 partecipanti della ‘festa’ alla Stamoto. Fermati, spiega Lepore, "dall’intervento delle istituzioni, la cui decisione è stata di contenere l’evento non autorizzato e liberare l’area il prima possibile".

Il sindaco è quindi passato a ripercorrere la cronistoria della ex caserma, "13 ettari immersi nel verde" tra i quartieri San Vitale e Savena lungo la via Massarenti.

Un’area passata "dal Demanio Militare a quello Civile solamente nel 2022 su richiesta dalla nostra amministrazione con una lettera diretta al ministro della Difesa Crosetto. I primi accordi tra il Demanio e l’amministrazione comunale per la valorizzazione di tutte le aree militari della città risalgono al 2007; l’approvazione dei piani al 2011".

Ritornando alla Stamoto, il primo cittadini ha ricordato come l’area sia stata soggetta spesso a occupazioni e spaccio. "Nei mesi successivi alla mia elezione, nell’ottobre 2021, ci siamo attivati – dice –. Abbiamo avviato le valutazioni sulle prime ipotesi per la riqualificazione, che per noi potrebbero essere uno studentato pubblico, residenza libera e sociale, spazi sportivi e culturali, commercio di prossimità e un grande parco pubblico di 65mila metri quadri". Nel maggio 2023, c’è stata la "firma del Protocollo d’intesa tra il Demanio e il Comune per addivenire a una permuta da finalizzare prima possibile e nel mentre l’ipotesi di una custodia da parte nostra per usi temporanei. Il passaggio per la custodia è avvenuto solo il 23 dicembre 2023. Nel frattempo le problematiche di piccole occupazioni e spaccio sono proseguite, così come il nostro costante lavoro di sorveglianza e intervento, per come è possibile su un’area di 13 ettari".

Il punto, ora, è che "per avviare gli iter urbanistici occorre finalizzare la permuta con il Demanio e siamo in attesa delle perizie che stabiliranno i valori: cosa dovremo dare in cambio per ottenere la proprietà definitiva dell’area; allo stesso tempo per avviare gli usi temporanei occorre analizzare quali porzioni siano agibili e quali interventi di bonifica ambientale o sismica siano necessari. Noi siamo molto determinati – garantisce il sindaco –, ma si tratta di procedure che richiedono tempi mediamente lunghi anni. Questo non significa che non sia fattibile". Il sindaco elenca poi i cantieri sbloccati in questi due anni e mezzo, dalla Staveco al Ravone, dal Lazzaretto alla Trilogia del Navile. L’ultimo paragrafo, il sindaco lo dedica infine a Fratelli d’Italia, con i consiglieri e parlamentari "in campagna elettorale per le europee" che gli "rivolgono insulti e accuse, mentre potrebbero collaborare. Svolgere i propri compiti istituzionali e di governo fino in fondo sarebbe il bene della città".