Sant'Orsola Bologna, nasce il Centro per le malattie infiammatorie croniche intestinali

Finanziato dalla Regione, riunisce ambulatori, attività cliniche e servizi. Bonaccini al taglio del nastro: "Struttura d'eccellenza"

Sant'Orsola, l'inaugurazione del Mici

Sant'Orsola, l'inaugurazione del Mici

Bologna, 8 agosto 2020 - Taglio del nastro, al padiglione 5 del Policlinico Sant’Orsola, degli 800 metri quadrati del Centro di riferimento regionale per la diagnosi e il trattamento medico-chirurgico delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (Mici), come colite ulcerosa e malattia di Crohn.

Con un investimento da 1,4 milioni di euro, il Mici riunisce al Sant'Orsola ambulatori, attività cliniche e servizi che già adesso garantiscono assistenza a 14 mila pazienti, anche di grande complessità, provenienti da tutta Italia e non solo.

Spazi, attività, punti di forza

Multidisciplinarietà, centralità del paziente dal primo accesso al follow up, gestione dei casi complessi, ricerca e collaborazione con le associazioni degli assistiti i punti di forza del Centro voluto dalla Regione che, due anni fa, ne individuò la collocazione all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, proprio per la storia quarantennale che il Policlinico vanta nello studio e nella cura di tali patologie.

Qui, infatti, sono presenti tutte le specialità mediche e chirurgiche necessarie alla cura delle Mici e viene trattato il maggior numero di casi nell’intero Paese; con quasi 1.300 interventi negli ultimi cinque anni, il Sant’Orsola è anche il centro che opera chirurgicamente più pazienti per colite ulcerosa in Europa.

Sei nuovi ambulatori, una sala infusioni con 7 postazioni, lo spazio accettazione, 3 studi medici, il locale di lavoro per gli infermieri e gli ambienti per la ricerca riuniti in un unico luogo: si allargano gli spazi e aumenta il comfort.

Il Centro può inoltre contare su un percorso specifico dedicato ai bambini: si avvale infatti di competenze specialistiche pediatriche e forti sinergie con i medici pediatri anche dell’Ausl Bologna, che consentono di seguire i piccoli pazienti, oltre che per la patologia, per gli aspetti nutrizionali e di crescita.

Il Centro è dedicato al professor Massimo Campieri che, in modo pioneristico insieme al professor Gilberto Poggioli (il primo appena tornato da Oxford e il secondo da Cleveland) diedero vita nei fatti ad un centro integrato medico-chirurgico unico in Italia per lo studio e la terapia delle Mici. Un percorso che si rafforza e fa un ulteriore salto di qualità, rendendo il Policlinico Centro di riferimento regionale  nazionale: dei 14mila pazienti seguiti, infatti, già adesso oltre il 70% viene da fuori regione; anche per gli interventi chirurgici, dei 2.187 operati per malattia di Crohn, il 70% non risiede in Emilia-Romagna, percentuale che sale al 77% per le persone operate di colite ulcerosa.

Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali

Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali sono principalmente rappresentate dalla colite ulcerosa e dalla malattia di Crohn. Caratterizzate da comorbilità, hanno un decorso spesso complesso e a volte iperacuto, e possono evolvere anche in patologie oncologiche. Hanno a tutt’oggi una patogenesi sconosciuta o idiopatica, anche se talora si nota una frequenza familiare e genetica o risultano correlate a disordini immunitari.

La loro manifestazione appare pertanto spesso a partenza intestinale, ma con manifestazioni collaterali che rendono le Mici delle vere e proprie sindromi, la cui diagnosi differenziale può spesso risultare difficile.

Fondamentale è la gestione dei pazienti all’interno di strutture altamente specializzate; motivo per cui la Regione ha deciso di individuare, al Sant’Orsola, il Centro di riferimento regionale capace di prendere in carico anche i casi di maggiore complessità diagnostica e terapeutica, grazie all’esperienza acquisita e al lavoro in equipe multidisciplinari.

Altro obiettivo: garantire ai pazienti le medesime opportunità di cura e definire un percorso clinico-assistenziale omogeneo per tutti.

Per Chiara Gibertoni, direttore generale del Policlinico Sant’Orsola, “il nuovo Centro si inserisce perfettamente nelle attività di ricerca del neonato Irccs Policlinico di S. Orsola, ne rappresenta appieno la vocazione nazionale e internazionale e fonda la sua attività su basi solide quali gli investimenti strutturali che abbiamo appena inaugurato. I lavori, che non si sono fermati neanche durante il periodo Covid, sono lo specchio della determinazione con cui vogliamo realizzare a tappe forzate il piano di riqualificazione del Policlinico, che prevede investimenti tanto importanti quanto improcrastinabili”

Per Gilberto Poggioli, direttore della Chirurgia del Tratto alimentare e coordinatore del Mici, “il Centro nasce al padiglione 5 che solo tre mesi fa accoglieva i 4/5 dei malati Covid. E questo grazie all’impegno di tutti, è un primo esempio italiano e uno dei pochi europei di centro integrato medico-chirurgico. Qui anche professionisti che lavorano nel campo delle malattie infiammatorie intestinali pediatriche ma in altre realtà metropolitane, sono parte integrante del centro che li accoglierà sempre da qualunque realtà essi provengano, unici requisiti: la competenza e l’etica della professione.

Infine, sull’esempio dei Paesi anglosassoni, intitoliamo questo Centro a Massimo Campieri, professore ordinario di Medicina interna da poco più di un anno in quiescenza, che per primo molti anni fa ebbe l’idea, direi il sogno che abbiamo coltivato assieme per molti anni e che oggi si realizza. Si realizza anche perchè Massimo Campieri, allievo di Labò e Barbara ed io, allievo di Possati e Gozzetti, abbiamo cercato di unire sempre l’assistenza di alto livello all’attività scientifica di valore internazionale: questo è il dovere di noi medici, questo è il dovere di noi docenti e appartenenti a Scuole mediche e chirurgiche che hanno saputo lavorare insieme da sempre, questo è il dovere dell’Università”.

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