PIERLUIGI TROMBETTA
Cronaca

Omicidio di Anzola, la comandante Fiorini: "Lui lavorava in ufficio, non doveva avere l’arma"

La diretta superiore di Gualandi: "Chi è assegnato a incarichi amministrativi non deve prestare servizio con la pistola. Quando ho saputo, ero incredula"

Bologna, 18 maggio 2024 – “Quando si hanno incarichi amministrativi, la pistola non si porta al seguito in ufficio. Chi è assegnato a servizi amministrativi, dunque, non deve prestare servizio armato".

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A parlare è Silvia Fiorini, comandante della polizia locale di Anzola-Sala, e si riferisce al commissario Giampiero Gualandi che, appunto, ricopriva incarichi amministrativi e non avrebbe dovuto usare la pistola. Eppure proprio con una pistola ha ucciso la giovane Sofia Stefani. "Quando è successa la tragedia – continua Fiorini – non ero presente perché impegnata al presidio di Sala. E non ci volevo credere. Mi hanno avvisata e sono corsa. È un fatto incredibile e mai avrei pensato che si potesse verificare. Per le armi ci sono procedure apposite e c’è un locale predisposto alla loro custodia. Su altre vicende personali non intendo dire nulla".

A sinistra: l'ex comandante Giampiero Gualandi. A destra: la comandante Silvia Fiorini
A sinistra: l'ex comandante Giampiero Gualandi. A destra: la comandante Silvia Fiorini

Il comandante è lapidario: "Io personalmente e tutti noi del corpo della polizia locale siamo vicini alle famiglie coinvolte in questa tragedia. E non mi capacito come possano vivere questi momenti e raggiungere in un futuro un minimo di serenità. Quanto è successo è fatto di una gravità estrema che non ci sembra reale".

Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Anzola Giampiero Veronesi: "Questo è un fatto che ha letteralmente stravolto la nostra comunità. Io credo, da garantista quale sono sempre stato, che vada trovato il movente e che quel movente sarà analizzato dagli inquirenti. Saranno dunque loro a dire che cosa è accaduto e se quel colpo è partito accidentalmente o volontariamente".

Veronesi non si dà pace: "Voglio esprimere la mia profonda e forte solidarietà alla famiglia e agli amici di Sofia. Perché è morta una donna di 33 anni. Una morte atroce che non doveva assolutamente succedere. Abbiamo messo le bandiere a mezza asta, le nostre saracinesche sono abbassate, abbiamo dichiarato il lutto cittadino. Ma non basta. Speriamo di poter contattare i familiari di Sofia, quando sarà il momento opportuno, per concordare assieme qualche iniziativa per ricordarla. Una donna di 33 anni che se va via, uccisa da un colpo di pistola in un comune come il nostro di 12.000 anime, è un qualcosa di fortemente traumatizzante".

Dopo il primo cittadino interviene Michele Facchini, candidato sindaco per una lista civica: "Quanto accaduto è un dramma che ha colpito duramente la nostra comunità. Di fronte ad una vita spezzata, credo si debba avere rispetto per il lutto che ha colpito la famiglia e gli affetti. A tutti loro il nostro cordoglio e la vicinanza ai colleghi delle forze dell’ordine. Trovandoci in campagna elettorale, chiederò all’altro candidato la sospensione delle attività nella giornata di sabato in segno di lutto".

Fa eco Paolo Iovino, candidato sindaco per il Pd: "Il tragico evento lascia sgomenta tutta la nostra comunità. In attesa degli accertamenti, esprimo la mia vicinanza al dolore della famiglia di Sofia Stefani e porgo le più sentite condoglianze".

Infine Vittorio Borghi di Anzola, referente del M5S: "Il Movimento 5 Stelle di Bologna e provincia esprime il proprio più sentito cordoglio e la solidale vicinanza ai familiari di Sofia".