Rave a Bologna, l’ex caserma Stamoto invasa da centinaia di ragazzi. Barista aggredita, roghi nella notte

Identificati molti partecipanti, treni rallentati. In zona Felsina controlli a tappeto della polizia e posti di blocco

Bologna, 31 marzo 2024 – Hanno cercato ogni possibile pertugio, pur di intrufolarsi nella Stamoto. In via Guelfa hanno attraversato i binari correndo, obbligando a rallentare i treni, prima di ritrovarsi in braccio a Reparto mobile e Polfer; in viale Felsina, hanno tentato di scavalcare muretti e recinzioni, ma pure lì c’era la polizia.

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E così in viale Lenin, in via Castelmerlo, in via Massarenti. Qualcuno è riuscito a infilarsi nella ex caserma. Ma la maggior parte dei ragazzi che avrebbero voluto partecipare al ‘Kamitaz’ alla fine hanno desistito.

E chi è stato beccato mentre tentava di intrufolarsi nell’area, dove fino a ieri si contavano circa 250 persone -buona parte entrate nel corso della notte precedente - è stato identificato dai tantissimi agenti schierati in ordine pubblico.

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I poliziotti che presidiano uno degli ingressi all’area; alcuni partecipanti al rave tentano di raggiungere l’ex Stamoto, i poliziotti che presidiano uno degli ingressi all’area e i vigili del fuoco intervenuti nella notte per i roghi
I poliziotti che presidiano uno degli ingressi all’area; alcuni partecipanti al rave tentano di raggiungere l’ex Stamoto, i poliziotti che presidiano uno degli ingressi all’area e i vigili del fuoco intervenuti nella notte per i roghi

L’obiettivo della Questura, in questi giorni pasquali segnati dall’ombra di un rave, era proprio evitare che si raggiungessero i numeri paventati dagli organizzatori: nelle chat di Telegram i soliti di Xm24, Lab57 e Infestazioni parlavano di cinquemila presenze. Non solo per una questione di ordine pubblico.

Non solo per garantire la tranquillità degli abitanti di quartieri residenziali come Massarenti e Savena. Ma anche per la stessa incolumità degli aspiranti ballerini, visto che gli edifici ancora in piedi all’interno della Stamoto sono in condizioni fatiscenti, carichi di eternit e pure a rischio crollo. Motivi che da soli avrebbero potuto fare da deterrente. E invece.

Invece, dalla tarda serata di venerdì e per tutta la giornata di ieri, gruppetti sparuti di ragazzi sono riusciti a introdursi alla spicciolata nella ex caserma, malgrado i controlli messi in atto dalla polizia, con l’elicottero a girare sopra l’area per ore e posti di blocco tutto intorno.

"Non hanno messo musica ad altissimo volume, quello non è stato un problema – racconta M. S., un residente –. Invece, a spaventarci sono stati i botti che abbiamo sentito a tarda sera: pensavo fossero spari. Invece, erano gli occupanti che lanciavano dalla finestra di uno degli edifici tutti i mobili. Roba che se ti prendeva in testa, ti ammazzava. E allora mi chiedo: ma se fosse successo? Di chi sarebbe stata la responsabilità?".

Così è passata la prima notte della presunta tre giorni di occupazione. Seguita, al mattino, da "una serie di ‘cadaveri’ buttati a dormire in ogni angolo della strada. Ragazzi in condizioni pietose – racconta un’altra residente –. E non è difficile crederlo, visto che via Spina stamattina (ieri, ndr ) era piena di siringhe, con queste persone a bucarsi nei giardini condominiali".

Gli effetti di una notte di abuso incontrollata li ha subiti sulla sua pelle Leila, la barista ventiduenne del bar Spartacus, di via Spartaco, appunto. "Mia cugina – racconta Fei, titolare del bar – aveva da poco aperto, quando una ragazza è entrata dicendo: ‘ho pagato, devo caricare il cellulare’. Quando lei le ha detto che non poteva farlo, l’ha apostrofata con ‘cinese di m...a’ e poi ha iniziato a spostare tavoli e sedie. Era molto agitata, così mia cugina l’ha lasciata perdere".

Finché, però, la donna non ha staccato di imperio la presa di un frigo, per attaccarci il suo cavo. "Leila lo è andato a staccare. E la ragazza le è saltata addosso, iniziando a urlare. A quel punto è stata raggiunta dal fidanzato, che ha preso mia cugina per il collo e poi le ha dato un calcio in pancia".

Subito i clienti sono intervenuti in soccorso della barista e così la polizia, che ha identificato l’aggressore e portato in Questura l’amica, che si rifiutava di fornire le sue generalità. Entrambi, una volta che la vittima avrà sporto denuncia, saranno denunciati per violenza privata e lesioni.

La Digos, intanto, nella giornata di ieri ha identificato oltre cento persone che hanno preso parte all’occupazione-rave o tentato di farlo.

Verranno tutti denunciati per invasione di terreni ed edifici, ma non è escluso che per gli organizzatori si possano prospettare profili di responsabilità più gravi. Come non è escluso che, nel caso si configurassero le condizioni, possa essere loro applicato il ‘decreto rave’.

Intanto, ieri sera intorno alle 22,30, dall’interno della Stamoto i residenti della zona hanno anche visto levarsi delle fiamme: non è chiaro se si sia trattato di un incendio o di un grosso falò. In viale Felsina sono intervenuti ambulanza e vigili del fuoco.

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