GILBERTO DONDI
Cronaca

Scoppio alla centrale. I parenti delle vittime: "Possiamo piangere i nostri morti"

La Procura ha dato il nulla osta alla restituzione delle salme per i funerali. La figlia di Garzillo: "Abbiamo detto ai suoi nipotini che il nonno è in cielo".

Bologna, 14 aprile 2024 – "Ora potremo piangere i nostri morti". I parenti delle vittime della tragedia di Suviana hanno accolto con commozione la notizia, comunicata loro dagli inquirenti, che la Procura ha disposto il nulla osta per la restituzione delle salme alle famiglie. Il pm Flavio Lazzarini l’ha rilasciato dopo le ispezioni esterne dei corpi e gli esami post mortem, come la tac, eseguiti dal medico legale Paolo Fais. L’obiettivo era quello di non eseguire "violenze inutili sui cadaveri dei poveri operai", come aveva spiegato il procuratore capo Giuseppe Amato, e velocizzare i tempi. E così è stato. Nei prossimi giorni, dunque, potranno essere celebrati i funerali dei lavoratori morti martedì nella centrale idroelettrica Enel di Bargi, sul lago di Suviana. Le vittime sono Vincenzo Franchina, messinese di 36 anni, Pavel Petronel Tanase, 45 anni, romeno residente nel Torinese, Mario Pisani, tarantino di 73 anni, Paolo Casiraghi, 59enne di Milano, Alessandro D’Andrea,37 anni, residente in provincia di Pisa, Adriano Scandellari, padovano di 57 anni, Vincenzo Garzillo, 68enne di Napoli.

Approfondisci:

Strage di Suviana, la prossima settimana i funerali delle vittime: prime esequie in Sicilia

Strage di Suviana, la prossima settimana i funerali delle vittime: prime esequie in Sicilia
Scoppio alla centrale. I parenti delle vittime: "Possiamo piangere  i nostri morti"
Scoppio alla centrale. I parenti delle vittime: "Possiamo piangere i nostri morti"

"Abbiamo spiegato ai suoi nipotini quello che è successo – ha detto ieri Fara, la figlia di Garzillo –. Ora sanno che il loro nonno è in cielo e sarà sempre il nostro angelo custode".

Nel frattempo, l’inchiesta per omicidio e disastro colposi della Procura e dei carabinieri, attualmente contro ignoti, muove i primi passi per far luce sulle cause della catastrofe. Cosa ha provocato l’esplosione? L’attenzione degli investigatori si concentra sull’alternatore da 150 tonnellate capace di viaggiare a 370 giri al minuto grazie a cuscinetti a olio. Uno dei possibili scenari, ma si tratta solo di un’ipotesi, è che l’alternatore sia andato fuori giri e che sia sbilanciato a causa delle vibrazioni. A quel punto si sarebbe accesa una scintilla che ha fatto da innesco all’esplosione e all’incendio del combustibile. Tutte ipotesi, appunto.

Approfondisci:

Morti nell'esplosione di Suviana: chi erano le vittime

Morti nell'esplosione di Suviana: chi erano le vittime

Per capire qualcosa in più i carabinieri stanno acquisendo una mole di documenti e sentendo molte persone, fra cui gli operai scampati alla strage, e altri soggetti con ruoli operativi.

Non sono indagini semplici. Il collaudo del gruppo 2 coinvolgeva Enel e altre società specializzate in questo tipo di operazioni. Per capire esattamente cosa sia accaduto servirà una maxi perizia che sarà affidata a super-esperti del settore, ancora da individuare. Nel frattempo, è stata sequestra la ’scatola nera’ della centrale, il sistema Scada, che potrebbe fornire informazioni importanti. Non è però detto che ciò avverrà. In teoria, il flusso di informazioni potrebbe essersi fermato prima dell’esplosione. Per verificarlo, bisognerà anche in questo caso individuare specialisti ad hoc e affidare loro l’incarico di aprire la scatola nera. Uno dei prossimi passi dell’inchiesta sarà proprio questo.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro