NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Sparatoria in via Audinot a Bologna, due uomini nei guai

Le indagini della Squadra mobile, partite dalla violenta aggressione. Il ventenne era stato ricoverato in prognosi riservata al Maggiore. Il movente riconducibile a un regolamento di conti tra spacciatori

La polizia era intervenuta subito in via Audinot, chiamata dai residenti che avevano sentito prima le urla e poi gli spari

La polizia era intervenuta subito in via Audinot, chiamata dai residenti che avevano sentito prima le urla e poi gli spari

Bologna, 19 febbraio 2025 – Ci sono due nomi nel fascicolo aperto in Procura per il tentato omicidio di via Audinot. La Squadra mobile, a otto mesi dalla sparatoria, ha concentrato i sospetti su due soggetti italiani, collegati alla vittima, un ventenne italiano di origine nordafricana, per ‘rancori’ maturati in ambito di spaccio. Il ventenne era stato ferito la sera dello scorso 9 giugno, intorno alle 22.30, al termine di una violenta lite. Era stato attinto, mentre stava scappando, da un colpo di pistola al gluteo, che gli aveva perforato l’intestino. Dal luogo dell’aggressione, all’incrocio tra le vie Audinot e Roncati, il ragazzo era riuscito a trascinarsi fino a via Sant’Isaia dove era stato soccorso dagli operatori sanitari del 118, che avevano allertato la polizia.

Immediate erano partite le indagini: in via Audinot gli agenti avevano ritrovato un bossolo appartenente all’arma da cui era partito il colpo. Sul posto erano intervenuti anche gli uomini della Scientifica che avevano effettuato i rilievi e repertato alcune tracce di sangue sulla scena. La Squadra mobile aveva invece sentito nell’immediatezza il ventenne, subito trasportato al Maggiore in codice di massima gravità. Il ragazzo, prima di essere ricoverato in Rianimazione con prognosi riservata, era riuscito a fornire pochi spunti, date le sue condizioni ancora precarie, agli agenti. Una versione che sin da subito era apparsa lacunosa, con la vittima che non si era mostrata particolarmente collaborativa.

Subito era stato scartato il movente della rapina: il giovane, infatti, aveva ancora con sé soldi e cellulare. Si era fatta quindi spazio l’ipotesi che l’aggressione fosse maturata all’interno di un contesto di microcriminalità, probabilmente fosse l’esito di un regolamento di conti per risolvere questioni legate alla droga. Una convinzione legata al fatto che da subito era parso abbastanza chiaro che vittima e aggressori si conoscessero. Un aspetto emerso anche dalle prime testimonianze acquisite la sera della sparatoria: alcuni residenti della zona avevano riferito agli investigatori di aver sentito prima le urla di una lite tra più persone e poi esplodere alcuni colpi di pistola. I poliziotti della Squadra mobile hanno poi unito i tasselli, attraverso l’analisi dei video ripresi dalle telecamere di sorveglianza sono riusciti a individuare due dei partecipanti al regolamento di conti, che adesso rispondono di tentato omicidio.

“Ero appena rientrata con il mio compagno da una cena – aveva raccontato al Carlino Miriam, una studentessa che abita proprio davanti al punto in cui è avvenuta la sparatoria – e dalla finestra della cucina abbiamo sentito delle grida. Mi sono affacciata e ho visto alcuni ragazzi che stavano urlando ai lati opposti della strada, uno di loro ha detto più volte ‘fermati o ti sparo’. Poi sono partiti due colpi e dopo abbiamo visto solo un ragazzo scappare verso i viali e gli altri verso via Saragozza. All’inizio non credevamo nemmeno fosse un colpo di pistola. Abbiamo capito che era successo qualcosa di grave quando abbiamo visto arrivare le forze dell’ordine”.