
Bologna, 23 maggio 2023 – La vacanza in Inghilterra, per il ventenne accusato di aver abusato di una quindicenne alla Festa dell’Unità, è finita. Il ragazzo è atterrato pochi giorni fa al Marconi e, appena arrivato ai controlli, è stato subito bloccato dalla Polaria. Su di lui, infatti, era pendente da mesi un divieto di avvicinamento alla vittima, che gli è quindi stato notificato una volta rientrato in Italia.
Le indagini dei carabinieri che avevano portato all’emissione della misura erano scaturite dalla denuncia della ragazzina, aggredita dal branco nell’ultima sera della kermesse ospitata al Parco Nord a settembre scorso. Venerdì il ragazzo è stato interrogato dal giudice e ha risposto alle domande. La vittima, che doveva essere ascoltata in forma protetta in incidente probatorio, non si è invece presentata. Quella sera, stando a quanto raccontato dalla giovanissima ai carabinieri della stazione Corticella, con cui si era confidata vincendo paura e vergogna, aveva incontrato un gruppo di suoi coetanei, tra cui c’era anche il ventenne, e aveva deciso di trascorrere la serata con loro. Tutto era stato ‘normale’ finché la quindicenne era stata trascinata in una zona appartata dietro le giostre e lì spinta a consumare un rapporto sessuale con il maggiorenne. Questo mentre gli altri, tra cui anche delle ragazzine, filmavano con il cellulare tutta la scena.
Un video finito agli atti delle indagini dei carabinieri, assieme a un altro in cui si vede la giovanissima mentre viene fatta oggetto di bullismo, con gli altri che le lanciano contro mozziconi di sigaretta e bottigliette. Immagini che per gli inquirenti dimostrerebbero come l’adolescente si trovasse in una condizione di soggezione rispetto agli altri. Al termine delle indagini delicatissime dei militari dell’Arma, tenute nel massimo riserbo per mesi, la Procura dei minori e quella ordinaria si sono mosse. La prima, con cinque denunce a carico dei minorenni per violenza sessuale di gruppo; l’altra, con la pm Francesca Rago, che ha chiesto e ottenuto per il maggiorenne la misura cautelare. Lui, subito dopo la violenza, era fuggito in Inghilterra. Adesso, non potrà sottrarsi all’accertamento delle sue responsabilità.