ALICE PAVAROTTI
Cultura e spettacoli

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Beppe Grillo a teatro a Bologna:“Tutto è partito da questa città per me”

Il comico e politico al Celebrazioni con ‘Io sono un altro’, ispirato a ‘Uno, nessuno e centomila’. Poi le critiche al governo Meloni (“Viene considerato occupato anche chi lavora solo un’ora a settimana”) e al caso Toti: “La mia Liguria governata da Rete4”

Beppe Grillo, qui sul palco del Teatro Nazionale di Milano, è tornato al Celebrazioni di Bologna con lo spettacolo 'Io sono un altro'

Beppe Grillo, qui sul palco del Teatro Nazionale di Milano, è tornato al Celebrazioni di Bologna con lo spettacolo 'Io sono un altro'

Bologna, 15 Maggio 2024 - Beppe Grillo è tornato al Teatro Celebrazioni dopo cinque anni con lo spettacolo ‘Io sono un altro’: sulle orme del protagonista del romanzo “Uno, nessuno e centomila” di Pirandello, a cui si è ispirato, il comico afferma di sentirsi altro da sé stesso al punto da concludere lo show dicendo “Non so più chi sono io, perché non so più neanche chi siete voi”, quasi a voler sottolineare una mancanza di rappresentazione identitaria nella società di oggi.

I temi trattati sono stati molteplici, dalla politica con le critiche al governo attuale, alla salvaguardia dell’ambiente (dice infatti scherzando che “ormai il problema principale sembrano i ciclisti, o ancora peggio chi va a piedi”), la religione, Dio, il fatto che ancora venga messo in discussione il diritto all’aborto (si chiede, ma davvero siamo ancora qui a parlarne?) e anche temi scottanti di attualità come il caso del Presidente della sua regione Giovanni Toti.

Bologna 

“Tutto è partito da Bologna per me” ricorda in apertura Grillo, che non si lascia sfuggire l’occasione di sorridere sul limite dei trenta chilometri orari imposto in città: “Sono partito l’altro ieri per arrivare, e poi ho sbagliato, perché ho fatto i trenta dove dovevo fare i cinquanta e mi hanno suonato tutti. Però è giusto così, è un punto di partenza” scherza. Si espone poi per la prima volta sul caso Toti- anche se non direttamente ma facendolo capire chiaramente attraverso la frase “abbiamo una regione governata da Rete4, industriali che invece di dirti buongiorno ti chiedono l’iban ”- con dichiarazioni però ambigue: se inizialmente sembrava prendere le distanze dalla situazione, paragonando ironicamente la situazione al porto in cui “Ho lavorato anch’io ed era meravigliato perché tutti rubavano, ma tutto funzionava e nessuno si arricchiva”, prosegue poi dicendo che “questa situazione è andata avanti finché non è arrivato l’onesto di turno che non rubava più. Ma io non so se essere incorruttibili significhi essere una persona per bene, anche Hitler era incorruttibile”. Dichiarazioni sulla corruzione dunque non pienamente chiare, che lasciano libertà di interpretazione alla platea, piena circa a metà. Si lascia infatti andare a commenti auto ironici: “Ho voluto così, un ‘sold in’ invece che un sold out”.

Il governo Meloni

Le critiche non sono mancate neanche al governo attuale e più in veste da politico che da comico forse, attacca Meloni e colleghi sull’occupazione: “Viene considerato occupato anche chi lavora soltanto un’ora a settimana, e magari in nero. Non c’è da stupirsi poi se l’occupazione sale e il Pil invece rimane fermo.”

Anche sull’Europa non si risparmia, e in merito alle imminenti elezioni commenta: “Andiamo a votare un parlamento che può deliberare solo su leggi proposta della Commissione, e in ogni commissione ci sono cinque manager o lobbisti per ogni politico. Alla fine il parlamento non vota mai leggi proprie. ” Oltre alle critiche politiche Beppe Grillo porta anche un’introspezione personale sul palco: dalle battute più leggere sul fatto che ormai alla sua età non riesce più a dormire bene, passa a dichiarazioni più forti: “Tutte le battaglie per cui mi sono battuto stanno scomparendo, ho fatto tanto per questo paese ma non mi viene riconosciuto.” Forse è per questo che conclude dicendo “Non so più chi sono io”. Forse si sente davvero ‘Un altro’ rispetto a come si è sempre percepito.