MASSIMO SELLERI
Cultura e spettacoli

Chiedi chi era San Petronio, storia e leggenda del santo patrono di Bologna

Il protettore della città è il protagonista della puntata odierna del podcast ‘il Resto di Bologna’. Dal ritrovamento della sua tomba fino alla costruzione della basilica, una vita nel segno delle Due Torri

Nel 1253, il libero comune di Bologna sostituì il patrono della città, passando da San Pietro a San Petronio, dopo il ritrovamento della sua tomba all’interno delle Sette Chiese. La sua festa ricorre il 4 ottobre

Nel 1253, il libero comune di Bologna sostituì il patrono della città, passando da San Pietro a San Petronio, dopo il ritrovamento della sua tomba all’interno delle Sette Chiese. La sua festa ricorre il 4 ottobre

Bologna, 3 ottobre 2023 – Il 4 ottobre del 1141 i monaci benedettini che abitavano nella Basilica di Santo Stefano ritrovarono all’interno delle Sette Chiese la tomba di San Petronio.

Aperta insieme all’allora vescovo Enrico I, al suo interno scoprirono, oltre ai resti del santo, anche alcune importanti reliquie, in una giornata che le cronache descrivono di grande festa per il ricordo ancora vivo di quel prelato deceduto nel 450. Questo è il motivo per cui, quando nel 1253, il libero comune di Bologna decise di sostituire il patrono della città, passando da San Pietro a San Petronio, fissò il 4 ottobre come data per il suo anniversario e la sua memoria.

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Di Petronio – protagonista della puntata del podcast ‘Il Resto di Bologna’ – non si hanno particolari notizie, anche se è certo che abbia svolto il ministero episcopale a Bologna dal 430 (in realtà la data precisa è ancora fonte di discussione) al 449.

Le testimonianze della sua esistenza arrivano dalle lettere scritte da san Eucherio di Lione, che lo cita come esempio di persona che abbia abbandonato la vita mondana per accettare le ristrettezze richieste a chi entra nell’ordine sacerdotale, e da don Gennadio di Marsiglia, storico del V secolo conosciuto anche come Gennadio Scolastico, che lo raffigura come un uomo santo in grado di unire la razionalità alla ragione.

È, invece, da ritenersi romanzata la biografia redatta dai frati benedettini nel 1180. In questi scritti si legge come Petronio sarebbe stato sia un cognato dell’imperatore romano Teodosio II sia un suo esattore delle tasse prima di conoscere papa Celestino I e di convertirsi ad una esistenza sobria al servizio di Dio.

Ad ogni modo la devozione dei bolognesi è legata al suo spirito positivo: arrivato in una città devastata dai barbari nel 430, Petronio avviò una campagna di ricostruzione sia degli edifici laici che di quelli religiosi, tra questi anche il complesso di Santo Stefano, dove venne poi sepolto.

Per onorare la sua memoria, sempre il libero comune di Bologna nel 1388 decise di innalzare in piazza Maggiore una basilica a lui intitolata. Sebbene incompiuta per ragioni economiche, grazie al suo volume di 258mila metri cubi questa chiesa resta tra le più grandi d’Europa e la quinta in Italia.

Rispettando una tradizione che dura da 770 anni, domani alle 17 il cardinale Matteo Zuppi celebrerà la Messa nel giorno della Festa del Patrono: la funzione si terrà nella Basilica di San Petronio e alle 18,30 in piazza Maggiore vi sarà la processione con le reliquie del Santo.

Al termine l’Arcivescovo impartirà la benedizione alla Città dal sagrato della Basilica.

Alle ore 16, inoltre, saranno celebrati i Vespri con l’ingresso del nuovo Rettore Primicerio don Andrea Grillenzoni.